09 luglio 2015

Ennesima morte per l’“amianto killer” di un ex operaio della Sacelit

Passano giorni, settimane, mesi, anni, ma la storia è sempre la stessa. Continuano a morire, per colpa dell’ “amianto killer” ex dipendenti dello stabilimento senigalliese della Sacelit. Nelle ultime ore è deceduto presso la propria abitazione Marcello Mariselli, 85 anni, ex operaio Sacelit, e da anni costretto ad un tremendo calvario.
Mariselli viveva infatti su una sedia a rotelle, attaccato ad un bombolone di ossigeno a causa di una gravissima malattia polmonare provocata dall’amianto.
Mariselli era nato a Senigallia il 7 novembre 1929 ed aveva lavorato nella fabbrica della morte dal febbraio 1952 al giugno 1982, prima come monta tetti e successivamente come trasportatore di carrelli con prodotti in cemento amianto da caricare sui camion. 
Nel 1961, durante un’operazione di montaggio sui tetti, cadde da un’altezza di sette metri e mezzo, riportando la frattura del collo chirurgico del femore. Restò ingessato per quasi un anno (11 mesi !) e, subito dopo, si ammalò di asbestosi da amianto che gli causò una grave insufficienza respiratoria. 
Per tanti anni, Mariselli ha vissuto con l’ausilio di normali bombole di ossigeno, poi dovette passare ai bomboloni, determinati per respirare, per lunghi periodi, anche durante tutta la notte.
Dal marzo 2010 si aggravò ulteriormente, vivendo per più di cinque lunghissimi anni in condizioni disperate sino al giorno del decesso (9 luglio alle ore 8,00).
Ricordo Marcello Mariselli come un operaio esemplare, sia sul lavoro che sulla vita privata. Sempre allegro ed ottimista, nonostante la sua malattia e le sfortune della vita. Pronto alla battuta, amava profondamente il mare dove trascorreva gran parte delle giornate, passeggiando a bordo di uno scooter elettrico con frequenti tappe al Molo.
Un pensiero profondo va al grande sacrificio della moglie Lolita che, sin dal primo momento della malattia del coniuge, lo ha sempre assistito amorevolmente. Una presenza costante dalla quale si assentava raramente. Giusto il tempo di andare a fare la spesa od altre faccende di casa, quando amici come il sottoscritto si recavano a far visita a Marcello e trascorrevano alcune ore in sua compagnia.
Questa di Mariselli è purtroppo l’ennesima morte causata dall’amianto. Una sostanza killer, micidiale, terrificante che, da anni, continua e purtroppo continuerà per molti altri anni, a provare decessi.
Purtroppo le morti da amianto saranno in crescita ed a detta di Istituzioni Sanitarie la curva arriverà sino al 2020 con il pericolo che verranno interessati anche soggetti che non hanno lavorato nelle fabbriche interessate.
L’amianto è una sostanza cancerogena che, per questioni di interesse ed opportunismo, non è mai stata presa nella giusta considerazione. Motivi di diverso genere, politici, economici, sanitari hanno ritardato la vera conoscenza dei rischi dell’amianto. Anche oggi si continua a fingere di non ricordare, ma il dato di fatto è sempre lo stesso: la Sacelit ha prodotto manufatti in amianto killer grazie al lavoro di 380 operai (di cui 90 donne) negli anni in cui tutto questo si sarebbe potuto evitare. Ma, evidentemente, gli interessi politici, economici e sanitari erano più importanti rispetto alle vite umane. Donne e uomini che hanno continuato a morire sempre per lo stesso motivo: malattie incurabili derivate dall’amianto cancerogeno.
Sono morte centinaia di persone e, dal 1983, continua a non essere stato effettuato un apposito censimento sulle abitazioni di tutta l’area del territorio circostante la fabbrica della morte e sull’intera “area vasta” della città e dell’hinterland. 
Andando in giro per Senigallia e frazioni è ancora evidentissima la presenza di fabbricati, capannoni dismessi con lastre di amianto rotte e deteriorate, ormai annerite e che continuano a rilasciare fibre di amianto.

I funerali di Marcello Mariselli saranno officiati presso la chiesa del Duomo sabato 11 luglio alle ore 9,30 mentre la camera ardente sarà allestita il 10 luglio dalle ore 11,30 presso l’obitorio dell’ospedale di Senigallia. 
L’Associazione Ala a nome del presidente Carlo Montanari si unisce al lutto che ha colpito la famiglia, formulando le più sentite condoglianze.


Carlo Montanari