25 giugno 2017

Amianto in Via Sanzio: ennesimo triste spettacolo a Senigallia

Carlo Montanari
via delle Rose,7
60019 SENIGALLIA AN
Tel. 071-659611 cell. 347-9562658
E MAIL: carlomontanari@hotmail.it

Alla c.a.

Direttore Servizio Igiene e Sanità Pubblica ZT4
Dott. DANIELA CIMINI

Comune di Senigallia
sindaco
MAURIZIO MANGIALARDI

Assessore all’ambiente
ILARIA RAMAZOTTI

Organi di informazione locali
LORO SEDI




Segnalazione dell’ALA per capannoni con lastre da bonificare
AMIANTO IN VIA SANZIO
ENNESIMO TRISTE SPETTACOLO
Carlo Montanari chiede un sopralluogo in tempi rapidi

Da sempre, l’Ala effettua dei controlli in giro per la città e segnala eventuali situazioni di pericolo per la presenza di amianto a Senigallia e nel territorio.
Nella mattinata di mercoledì 21 giugno, ho deciso di effettuare un giro in bicicletta per verificare gli stati di abbandono di capannoni con lastre di cemento-amianto da bonificare.
Percorrendo via Sanzio, mi sono imbattuto in alcuni capannoni  al numero civico 286, presso il magazzino di Minardi Petroli, adiacenti ad abitazioni con capannoni vecchi, ricoperti di lastre in cemento amianto con licheni di alberi, neri e rotti in alcune parti. 
Discorso simile nei pressi di una vecchia officina meccanica abbandonata al numero civico 200 con tettoie in amianto vetuste.
Lo spettacolo non è certamente dei migliori, come testimoniano le fotografie che allego.
Di conseguenza è diventato indispensabile effettuare una richiesta agli organi competenti, affinché effettuino un sopralluogo in tempi rapidi, verifichino le condizioni, e procedano secondo i programmi più opportuni. 
In attesa di un cenno di riscontro porgo distinti saluti.

P.S. SI ALLEGANO FOTOGRAFIE DI RIFERIMENTO







IN FEDE
Carlo Montanari

Senigallia, 22 giugno 2017

01 giugno 2017

Amianto in 4 capannoni a Borgo Coltellone

Carlo Montanari
via delle Rose,7
60019 SENIGALLIA AN
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Alla c.a.

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sindaco
MAURIZIO MANGIALARDI

Assessore all’ambiente
ILARIA RAMAZOTTI

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In prossimità della rotatoria per l’innesto verso la complanare
AMIANTO IN 4 CAPANNONI
A BORGO COLTELLONE
Montanari: “Stabilire una clausola per la compravendita”


L’Ala ha ricevuto l’ennesima segnalazione da parte di cittadini senigalliesi per la presenza di amianto che – come spessissimo accade – chi di competenza non nota.
Questa volta la denuncia arriva da Borgo Coltellone dove si trovano quattro capannoni – dei quali tre in vendita – con coperture vetuste che spolverano fibre, soprattutto in casi di intemperie metereologiche.
Il capannone è ubicato in prossimità della rotatoria (in località Borgo Coltellone) per l'innesto verso la complanare.
Oltre a chiedere alle autorità competenti un sopralluogo in tempi rapidi e di prendere le dovute precauzioni del caso, mi permetto di dare un suggerimento agli amministratori (regionali, provinciali e cittadini) del nostro territorio.
Stabilire una clausola, in occasione di compravendita di abitazioni o garage o capannoni con amianto. Perlomeno, inserire come vincolo, la vendita "PREVIA BONIFICA DI AMIANTO".


In attesa di un cenno di riscontro porgo distinti saluti.

P.S. SI ALLEGANO FOTOGRAFIE DI RIFERIMENTO





IN FEDE
Carlo Montanari

Senigallia, 27 maggio 2017




25 maggio 2017

Capanna con tetto in amianto in Via Bolzano a Senigallia

Carlo Montanari
via delle Rose,7
60019 SENIGALLIA AN
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Alla c.a.

Direttore Servizio Igiene e Sanità Pubblica ZT4
Dott. DANIELA CIMINI

Comune di Senigallia
sindaco
MAURIZIO MANGIALARDI

Assessore all’ambiente
ILARIA RAMAZOTTI

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LORO SEDI

Segnalazione dell’ALA in una zona centrale della città
CAPANNA CON TETTO IN AMIANTO
IN VIA BOLZANO A SENIGALLIA
Carlo Montanari: “Indispensabile intervenire e bonificare”


L’Ala segnala una situazione di serio pericolo per la presenza di amianto in via Bolzano a Senigallia.
In questa strada della zona centrale della città, si nota chiaramente una capanna, con un albero al centro, con del tetto in amianto - cemento.
A prima vista mi sono impressionato: vecchio, pieno di fogliame e rotto in un angolo tale da produrre fibre in sospensione e procurare danni irreversibili agli abitanti limitrofi.
Mi chiedo come facciano i diretti interessati ed i residenti della zona a non accorgersi ?
Bisognerebbe immediatamente provvedere ad una bonifica, perché in caso contrario si tratta di far ammalare le persone. Ed il sottoscritto sa perfettamente cosa significhi ammalarsi di tumori da amianto.
E’ assolutamente indispensabile che le istituzioni provvedano a fare opera di convincimento tramite un censimento che si protrae ormai da lunghissimi 25 anni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale in materia di bonifica.
E’ fondamentale obbligare i proprietari di strutture che determinano situazioni pericolose a provvedere celermente a bonificare situazioni che potrebbero addirittura essere risolvibili con una verniciatura o attraverso bonifiche fattibilissime.
Da parte dell'Asur, attraverso la nuova direttrice del Servizio Igiene e Sanità Pubblica ZT4, Daniela Cimini, si è aperta una collaborazione importante della quale sono decisamente soddisfatto.
Mi auguro che anche da parte dell'Amministrazione comunale di Senigallia possa accada la stessa cosa.


In attesa di un cenno di riscontro porgo distinti saluti.

P.S. SI ALLEGANO FOTOGRAFIE DI RIFERIMENTO





IN FEDE
Carlo Montanari

Senigallia, 24 maggio 2017

27 aprile 2017

A.L.A.: il 28 aprile cerimonia per le vittime dell'amianto

Importante appuntamento organizzato dall’associazione lotta all’amianto con il patrocinio del Comune di Senigallia. Il prossimo 28 aprile, alle ore 11,30, presso la Sala Grande del Centro Sociale di Saline di Senigallia, si svolgerà una cerimonia dedicata alle vittime dell’amianto.

L’appuntamento è stato fissato in concomitanza con la giornata mondiale dell’amianto e prevede, oltre agli interventi di autorità cittadini, la consegna di un paio di riconoscimenti a due donne simbolo delle morti provocate dall’amianto. Nello specifico, si tratta di Bruna Luvieri Livieri, persona molto malata che si sta sottoponendo a pesanti terapie ed ogni giorno lotta con forza, determinazione e tenacia e di Maria Grazia Ruggeri. In questo caso, alla signora Ruggeri, verrà assegnato un riconoscimento alla memoria del marito Romano Goldoni, deceduto a causa di una gravissima malattia, sempre provocata dall’amianto. Sono trascorsi più di dodici anni (28 gennaio 2005), da quando a Porto Alegre (Brasile), nell’ambito del forum mondiale sull’amianto, è stato proposto dall’Abrea, associazione brasiliana degli esposti all’amianto, di definire una giornata mondiale nella quale richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sui gravissimi danni alla salute che l’impiego dell’amianto ha prodotto e, purtroppo, continuerà ancora a produrre per molti anni.

All’unanimità il forum mondiale ha deciso di stabilire la data del 28 aprile di ogni anno e di invitare tutte le associazioni, i movimenti, le istituzioni ed i sindacati a far propria questa ricorrenza, ognuno con la propria sensibilità ed attraverso apposite iniziative. Negli anni scorsi, l’A.L.A. associazione lotta all’amianto, ha sempre ricordato questa data con una celebrazione religiosa in memoria dei morti dall’amianto, alla quale purtroppo, solamente in sporadiche occasioni, sono intervenuti alcuni rappresentanti dell’Amministrazione comunale. Quest’anno, in occasione di questa ricorrenza, l’associazione ALA ha così pensato di organizzare questa cerimonia, nel corso della quale consegnare appunto un paio di riconoscimenti a due donne, rispettivamente vittime dirette ed indirette dell’amianto. La consegna del riconoscimento avverrà alla presenza del sindaco Maurizio Mangialardi, dell’assessore ai servizi sociali, Carlo Girolametti e del presidente della Consulta del Volontariato Anna Maria Magi. D’altra parte, non si può dimenticare che Senigallia, la città della Sacelit e dell’Italcementi, sente fortemente questa problematica a causa del decesso di oltre 300 dipendenti delle fabbriche della morte.

E non possiamo nemmeno dimenticare che in Italia - dove sono ancora presenti oltre 40 milioni di tonnellate d’amianto - continuano a morire ogni anno cinquemila persone. Una strage silenziosa provocata dall’amianto custodito tra l’altro anche in tremila scuole del nostro Paese. Purtroppo ancora l'amianto esiste sotto forma di prodotti e nell'aria “spolverata” dalle lastre da bonificare rotte e che rilasciano fibre pericolosissime. Senigallia è una città critica in tutto ciò e me ne rammarico che si continui a tralasciare un censimento che si richiede da anni.

da Carlo Montanari
presidente A.L.A.

13 marzo 2017

Tredicesimo compleanno per l’ALA

Carlo Montanari
via delle Rose,7
60019 SENIGALLIA AN
Tel. 071-659611 cell. 347-9562658
E MAIL: carlomontanari@hotmail.it

Spett.li
Organi di informazione locali
LORO SEDI

Nonostante le tante “chiusure”, continueranno le battaglie per la salute dei cittadini
TREDICESIMO COMPLEANNO PER L’ALA
Il 15 marzo la ricorrenza dell’associazione per la lotta all’amianto


Il 15 marzo è da sempre una data importante per l’Associazione ALA lotta all’amianto ONLUS di Senigallia: l’anniversario della fondazione, giunta al suo tredicesimo anno.
L’ALA è nata da un suggerimento del dott. Massimo Marcellini (mio personale medico oncologico) che dopo il mio primo intervento di TUMORE da Amianto consigliò di costituire un’associazione rivolta al sociale e che si interessasse del problema amianto.
Infatti il 15 marzo 2004 ho istituito ufficialmente questa Associazione denominata ALA (Associazione lotta all’amianto) al fine di tutelare la salute pubblica, la bonifica, le leggi attuative per ottenere riconoscimenti pensionistici o di invalida INAIL e di informazione sul problema, purtroppo ai più sconosciuto.

Ma di questa carenza informativa, la cosa più grave emerge dopo che la Regione Marcheha legiferato un decreto nel 1997 in cui si dava modo ai Comuni della Regione Marche di poter effettuare un censimento ed una bonifica da amianto.

Considerando poi che nel Comune di Senigallia è stato presente uno stabilimento “SACELIT” che produceva materiali in cemento-amianto, la nostra città è stata quella maggiormente colpita dall’inquinamento prima con l’uso di tetti di tale materiale e di quant’altro venisse usato in edilizia per la costruzione di fabbricati o capannoni in genere,e successivamente con la famosa bonifica dei due fabbricati Sacelit ed Italcementi.

Raccontare tutta la storia dei lavori presso l’ex stabilimento, sarebbe troppo lungo e tortuoso, ma pensare che a marzo 2017 si parla ancora di opere di bonifica inerente le acque sotterranee alla SACELIT, lascia spazio a molte perplessità.

Io che sono stato il presidente per tutti questi 13 anni, posso vantarmi di aver contribuito nel mio piccolo a far si che l’Ufficio di prevenzione dell’Asur (Ente preposto alle bonifiche da amianto) eseguisse sopralluoghi di tante denuncie prodotte e risultate poi positive per il loro risvolto di bonifica.

Ma perché primi di intervenire, gli addetti ai lavori debbono aspettare sempre le mie proteste?

Cambiando scenario, vorrei tornare sulla notizia che ha destato molto interesse ormai da sei anni a questa parte, perché, a volte, accadono cose impreviste. Accade ad esempio che una piccola associazione come l’ALA (associazione lotta all’amianto) sia riuscita a far liquidare nell’arco di poche settimane quasi 7 milioni di euro (per la precisione 6 milioni e 830 mila euro) a favore di persone che si sono ammalate lavorando alla Sacelit di Senigallia.

Portando avanti una trattativa con i vertici della Sacelit di Bergamo, sono state analizzate, sistemate e soprattutto concretizzate decine di pratiche per risarcire appunto coloro che, lavorando alla Sacelit, si sono ammalati e sono morti a causa dell’amianto.

Grazie all’ALA, un piccolo sodalizio esistente da 13 anni, senza fini di lucro ed apolitico, sono stati risarciti e liquidati con somme di denaro più che dignitose eredi di persone decedute. Stesso discorso anche per le persone attualmente in vita e che, a causa dell’amianto, si sono ammalate. Inoltre, nonostante una norma che prevedeva la prescrizione (e quindi nessuna assegnazione di denaro), si è giunti ad un accordo con i vertici Sacelit di Bergamo per risarcire anche gli eredi di persone decedute da più di dieci anni. La trattativa, conclusasi materialmente presso lo studio dell’avvocato Massimo Olivetti che ha curato l’aspetto legale della questione, ha stupìto un po’ tutti, soprattutto coloro (malati ed eredi) che dopo anni di promesse e rassicurazioni, magari speravano nell’inizio di un processo tra una decina di anni e nel risarcimento, forse verso il 2040 !

Ultimamente, mi posso vantare di aver fatto risarcire un caso di un operaio della Sacelit che aveva ingerito liquido di pasta di acqua ed amianto cemento per la produzione, causa una rottura di una tubatura che lo colpì all'orecchio con la rottura del timpano. Dietro certificazione medico legale fu riconosciuto il tumore al colon causato dall'amianto. Penso possa essere considerato un caso unico in Italia. E, se l'Italcementi ha acconsentito al risarcimento, un po' di verità c'è quando cerco da anni di spiegare e dimostrare che nell'acqua potabile che viene trasportata in tubi in cemento-amianto qualche fibra viene ingerita.

D'altra parte le norme legislative relative al controllo degli acquedotti esistono per il controllo dei milioni fibro/litro (7.000 circa) e dell'indice di aggressività dell'acqua che viene pompata sul tubo che graffia (che non deve superare 12).

L’ufficio preposto di Senigallia non ha dato mai incarico all'Arpam di effettuare tali controlli, mentre nella vicina Pesaro, vengono effettuate con un microscopio elettronico a scansione.

Nonostante questi “risarcimenti imprevisti” per molti, ricordiamoci però sempre e comunque che, ogni anno, muoiono per l'amianto tra le 4 mila e le 5 mila persone. Il tempo di latenza delle malattie è molto lungo: dai 20 ai 50 anni, ma il picco è previsto dal 2020 in poi. Nella città (Senigallia per chi non lo ricordasse) della contestatissima bonifica da amianto, i rischi ci sono stati e soprattutto … nonostante le rassicurazioni (come quelle di sindacalisti e legali per fare avere risarcimenti) ci saranno anche in futuro.

In quest’ultimo periodo, l’ALA si impegna anche ad aiutare studenti universitari che decidono di preparare tesi di laurea su archeologia industriale e su malattie professionali correlate all'amianto e pratiche legali da svolgere.

Ed a riguardo non mancano i riferimenti a casi recenti per bonifiche di coperture di amianto deteriorate e pericolosissime, come per i casi di via Perugino e dell’ex Alfa Romeo a Senigallia.

Purtroppo, nonostante tanto impegno, l’associazione ALA non ha però ancora nemmeno una sede concessa dall’Amministrazione comunale senigalliese. Sarebbe importante avere uno spazio per ricevere le persone che chiedono informazioni ed aiuto, mentre non è bello ricevere le persone al bar o in luoghi all’aperto.


IN FEDE
Carlo Montanari

Senigallia, 13 marzo 2017