24 febbraio 2006

Controllo lavori di bonifica amianto ex stabilimento Sacelit Senigallia

CARLO MONTANARI
PRESIDENTE ASSOCIAZIONE
LOTTA ALL’AMIANTO (A.L.A.)

VIA DELLE ROSE, 7
60019 SENIGALLIA (AN)
TEL. 071 – 659611 347 - 9562658

Alla c.a.
NUCLEO OPERATIVO ECOLOGICO (NOE)
CARABINIERI ANCONA
VIA CRISTOFORO COLOMBO 106
60100 ANCONA



OGGETTO: CONTROLLO LAVORI DI BONIFICA AMIANTO EX STABILIMENTO SACELIT SENIGALLIA



Con la presente, l’associazione per la lotta all’amianto di Senigallia si rivolge al Vostro nucleo operativo ecologico per illustrare quanto sta attualmente accadendo a Senigallia nell’ex stabilimento Sacelit relativamente alla bonifica da amianto della zona. A riguardo riportiamo la recente cronistoria dall’inizio dei lavori di bonifica chiedendo, se reputerete necessario, il Vostro intervento.

In data 30 gennaio 2006 in occasione della prima riunione della commissione di monitoraggio composta dal dott. Giovanni Fiorenzuolo dell’Asur di Senigallia, dall’assessore all’ambiente del Comune di Senigallia Simone Ceresoni, dal geom. Breccia dirigente del servizio ambiente del Comune di Senigallia, dai rappresentanti dei sindacati Cgil Cisl e Uil di Senigallia e dal sottoscritto Carlo Montanari, in qualità di presidente dell’A.L.A. associazione lotta all’amianto, si è venuti a conoscenza dell’inizio dei lavori di bonifica presso l’ex stabilimento Sacelit di Senigallia riguardante la rimozione delle lastre in cemento amianto – copertura di tutti i capannoni dello stabilimento.

Dopo una sommaria presentazione del tipo di bonifica da parte del dott. Fiorenzuolo, al sottoscritto veniva rifiutata la richiesta di poter ottenere la documentazione relativa al piano di bonifica della ditta Edra Costruzioni.

Successivamente l’A.L.A. presentazione una A.R. in data 31 gennaio 2006 indirizzata al dott. Fiorenzuolo e per conoscenza all’assessore Ceresoni per poter entrare in possesso di tale documentazione al fine di poter verificare se fossero state attuate le apposite normative di legge per la bonifica in questione.

In data 3 febbraio 2006, inviavo agli stessi interlocutori richiesta di informazioni sul benestare del sito dimesso alla concessione da parte dell’Asur all’Edra Costruzioni e se tale benestare avesse tenuto conto del D.M. 14 maggio 1996 allegato 1 che prevede:

A) Sopralluogo riconoscitivo
B) Carotaggio dei terreni
C) Analisi dei materiali di cui ai punti A e B
D) Operazioni di bonifica
E) Certificazione della restituabilità del sito industriale bonificato

Si fa inoltre presente che per una parziale bonifica dell’ex stabilimento Sacelit siamo in possesso di tutto il piano dettagliatamente effettuato dall’Edra Ambiente di Senigallia in data 14 aprile 1994 ed indirizzato alla Usl n. 8 ufficio d’igiene di Senigallia.

Si fa notare che da una stima di 2 / 3 metri cubi di materiale asportato alla fine lavori, la quantità è risultata di 50 metri cubi pari a tonnellate 42,5 di materiale.

Da parte del dipartimento di prevenzione datato 8 febbraio 2006, protocollo 3059 allegati n. 3 ed inviata all’assessore all’ambiente Ceresoni veniva comunicato che:

1) PIANO DI RIMOZIONE INFORMAZIONE AMBIENTE. Ai sensi dell’articolo 34 del D.L. 15 agosto 1991 n. 277 l’Edra ambiente di Senigallia ha presentato all’Asur in data 21 settembre 2005 protocollo n. 18173 regolare piano di lavoro autorizzato con atto del dipartimento di prevenzione al protocollo n. 19485 del 6 ottobre 2005.

Tale verifica viene esercitata seguendo le indicazioni contenenti nel D.M. 6994, decreto del dirigente del servizio sanità della regione Marche n.33 del 30 gennaio 2003. Per quanto riguarda gli atti di monitoraggio, gli stessi verranno forniti dietro richiesta in attuazione del D.L. 19 agosto 1995 n. 195

2) SITO INDUSTRIALE DISMESSO. Il benestare veniva concesso alla ditta Edra Costruzioni in forza al D.M. 14 maggio 1996 del ministero della sanità che prevede quanto segue:

FASE 1: eventuale rimozione delle coperture di cemento amianto
FASE 2: bonifica degli edifici
FASE 3: bonifica delle reti fognarie e delle fosse di decantazione
FASE 4: bonifica dei terreni.

La prima fase è in corso d’opera e autorizzata. La seconda fase è già stata attuata nell’anno 1994 ed il cantiere è stato restituito bonificato dalla ditta Edra ambiente. La terza e quarta fase rientrano nel disposto del D.M. 25 ottobre 1999 n. 471 del ministero dell’ambiente.

Pertanto dopo la fase di rimozione delle coperture e della conseguente demolizione delle strutture sopra terra seguirà l’attuazione del piano di caratterizzazione per la verifica della presenza di amianto nel sottosuolo e bonifica del sito qualora questo risulti inquinato.

Le nostre CONTESTAZIONI si riassumono in questi punti:

1) Non possiamo entrare in possesso dei piani di bonifica in quanto previsto dal D.L. n. 195 del 19 agosto 2005 pubblicato sulla gazzetta ufficiale del 23 settembre 2005 che stabilisce direttive sugli accessi al pubblico della informazione ambientale di essere messo a conoscenza della documentazione relativa al piano in oggetto

2) Essendo una bonifica di un sito in cui veniva effettuata lavorazione di amianto, la stessa bonifica cade su interventi disciplinati da leggi speciali (D.M. del 14 maggio 1996, normative e metodologie tecniche per gli interventi di bonifica ivi compresi quelli per rendere innocuo l’amianto previsti dall’articolo 5, comma 1, lettera F) e dalla legge 27 marzo 1992 n.257 recante norme relative alla cessazione dell’impiego di amianto (SI ALLEGA QUANTO TRASMESSO DAL DOTT. DIEGO MARIOTTI GEOLOGO DI JESI)

3) Il D.M. 25 ottobre 1999 n. 471 non prevede tale applicazione nella bonifica in questione in quanto non si applica – se non in quanto espressamente richiamate – agli interventi di bonifica disciplinati da leggi speciali, (vedi articolo 1 punto 4 del D.M. 25 ottobre 1999 n.471) tanto che tale bonifica ricade nell’allegato 1 del D.M. del 14 maggio 1996.

4) Si fa inoltre presente che l’inizio dell’operazione di bonifica non è stato comunicato a nessun abitante limitrofo all’ex stabilimento Sacelit. Persone che hanno subito per anni le conseguenze dell’amianto e che, probabilmente, vorrebbero avere il massimo della garanzia e dell’informazione sulle misure di sicurezza da adottare

5) All’inizio dei lavori le lastre smontate venivano verniciate solo da un lato e non umidificate con acqua cosi come i piazzali sottostanti (successivamente vengono verniciate su ambo i lati).

6) Alcuni operatori usavano mascherine con un filo di elastico. Successivamente usavano quelle dotate di filtro. In certi casi si sono potuti notare anche operatori senza cappello protettivo. SI ALLEGANO FOTO (una in particolare dove si nota come le lastre smontate vengono ammassate in vicinanza delle abitazioni a circa due metri dai balconi delle stesse abitazioni)

7) La rimozione di lastre dei capannoni nel piazzale adiacente la zona di produzione è stata effettuata con pale meccaniche e non mano (in quanto pesanti, lunghe e di non facile rimozione). SI ALLEGANO FOTO

8) In data 3 febbraio 2006 si notato pacchi di lastre smontate ed imbanchinate con un lieve manto di vernice e non umidificate ne nebulizzate.

Come sopra indicato, l’Asur sostiene che la seconda fase (bonifica degli edifici) è stata attuata nel 1994 ed il cantiere è stato restituito bonificato dalla ditta Edra ambiente. A riguardo si fornisce però documentazione fotografica realizzata in data 19 marzo 1996, 15 gennaio 1997, 22 gennaio 1997, 6 febbraio 1997 che evidenzia al posto dei silos una sorta di cementificazione del piazzale. Ed allora a riguardo ci domandiamo: nel sottosuolo cosa è rimasto ?

A disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento si porgono distinti saluti.

IN FEDE



Senigallia, 24 febbraio 2006

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