09 agosto 2006

Il parcheggio nell'area ex-Sacelit chiuso definitivamente

CARLO MONTANARI
PRESIDENTE ASSOCIAZIONE
LOTTA ALL’AMIANTO (A.L.A.)

VIA DELLE ROSE, 7
60019 SENIGALLIA (AN)
TEL. 071 – 659611 347 - 9562658

Spett.li
ORGANI DI INFORMAZIONE LOCALI



OGGETTO: IL PARCHEGGIO NELL’AREA EX SACELIT CHIUSO DEFINITIVAMENTE



Nell’area dell’ex stabilimento Sacelit, da tempo interessata da bonifica, è stato aperto per alcuni giorni un parcheggio per auto. Fatto che il sottoscritto, casualmente, notava in data 30 luglio e, conoscendo la pericolosità e del luogo e la delicatezza della questione chiedeva un apposito sopralluogo alle autorità competenti per accertare se tale parcheggio potesse essere considerato sicuro per la sicurezza della gente anche in considerazione del fatto che manca l’asfalto e non è ancora stata pienamente definita la caratterizzazione del sottosuolo interessato alla bonifica.
A distanza di una decina di giorni da tale richiesta il parcheggio è stato CHIUSO e, da quanto apprendo dall’assessore competente Simone Ceresoni, “…resterà chiuso definitivamente in quanto il soggetto gestore non ha ancora ottemperato agli obblighi previsti nell’atto concessorio”.
In occasione di quanto accaduto vorrei fornire alcune riflessioni, innanzitutto affermando che il sottoscritto non si sente “colpevole o responsabile della segnalazione”, portata avanti solo e soltanto con lo scopo di tutelare la salute dei cittadini, ignari della situazione del parcheggio e di non sapere cosa significa ammalarsi a causa dell’amianto.
Tanto per essere chiari, la mia non è stata una questione personale per essere stato sottoposto a due interventi chirurgici per tumore derivati molto probabilmente dall’amianto killer, bensì una precauzione per tutti i cittadini.
Ritengo inoltre importante spiegare come si era arrivati ad assegnare il parcheggio in “quell’area maledetta”.
A seguito di una determinazione del dirigente n. 720 del 10 luglio 2006 del Comune di Senigallia – servizi finanziari, ufficio patrimonio – avente come oggetto “Comodato area sita in lungomare Mameli – piazzale ex Sacelit – per realizzazione parcheggio pubblico a servizio della spiaggia società Vecchia Darsena”, ed una determinazione del dirigente n. 730 dell’11 luglio 2006 del Comune di Senigallia – servizi finanziari, ufficio patrimonio – avente per oggetto “sub comodato alla FIBA Confesercenti dell’area sita in lungomare Mameli – piazzale ex Sacelit – per parcheggio pubblico a servizio della spiaggia”, si stipulava:
1) Con la FIBA Confesercenti un contratto di sub comodato gratuito dell’area sita in Senigallia, lungomare Mameli da destinare a parcheggio pubblico.
2) Stabilire che tale contratto avrà durata sino al 25 settembre 2006
3) Approvare lo schema di contratto che allegato al presente atto ne forma parte integrante e sostanziale.
4) Di intervenire in qualità di legale rappresentante dell’ente per dare concreta attuazione al presente atto e di sottoscriverlo ai sensi dell’articolo 107 comma 3 del D.L. n. 267 del 18 agosto 2000.
5) Di stabilire che tutte le spese contrattuali, dipendenti e conseguenti, relative allo stipulato atto saranno a carico del sub comodato FIBA Confesercenti.
All’articolo 4 si stabiliva altresì:
Sarà a carico del comodatario, la responsabilità di regolamentare l’utilizzo dell’area parcheggio, comprensiva di tutte le opere necessarie per essere utilizzata (segnaletica, zebratura, recinzioni, ecc.) provvedendo alla chiusura ed all’apertura dell’area concessa.
Si fa presente inoltre che sulla stessa area risultano presenti situazioni di pericolo per la pubblica incolumità (pozzi, vasche aperte, mancanza di pavimentazione, avvallamenti diffusi, ecc.) ed in tal senso si impegna espressamente a porre in essere a sua cura e spese tutte le opere necessarie ed opportune al fine di eliminare dette situazioni di pericolo e mettere conseguentemente in sicurezza l’area in relazione alla dichiarata fruizione a parcheggio e comunque per l’accesso al pubblico.

Sin qui i fatti. Come sopra riportato, in data 30 luglio notavo per caso tale parcheggio e, preoccupato della cosa, inviavo nota di segnalazione ai carabinieri del Noe, all’Arpam (dott. Paoloni e dott. Orilisi, chimico del dipartimento provinciale che si occupa del servizio rifiuti e suolo), all’Asur e naturalmente al sindaco di Senigallia per chiedere un sopralluogo.
Poi, in data 8 agosto u.s. dalla stampa locale apprendevo che l’Amministrazione comunale, dopo aver valutato che in effetti il soggetto gestore non ha ancora ottemperato agli obblighi previsti nell’atto concessorio, si è prontamente attivata imponendo la chiusura del parcheggio e prescrivendo al contempo precise azioni destinate a mettere definitivamente in sicurezza l’area. Quando tali condizioni saranno soddisfatte, si potrà ottenere la revoca dell’atto di chiusura.
Ultimo avvenimento: in data 9 agosto si è appreso che il parcheggio resterà chiuso definitivamente in quanto la FIIBA Confesercenti non sarebbe intenzionata ad effettuare tali norme di sicurezza.

IN FEDE
Carlo Montanari



Senigallia, 09 agosto 2006

19 giugno 2006

Concessione contributo economico dell'A.L.A al dott. Massimo Marcellini

CARLO MONTANARI
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Alla c.a.
Dott. MASSIMO MARCELLINI
Via della Draga, 12
Montignano di Senigallia
E p.c.
COMUNE DI SENIGALLIA
Alla c.a. SINDACO
LUANA ANGELONI
ASSESSORE ALL’AMBIENTE
SIMONE CERESONI



OGGETTO: CONCESSIONE CONTRIBUTO ECONOMICO DELL’A.L.A. AL DOTT. MASSIMO MARCELLINI



Come promesso e, probabilmente, come auspicato da piu’ parti, il sottoscritto – per conto dell’associazione lotta all’amianto - non è piu’ intervenuto sulla questione bonifica degli ex stabilimenti Sacelit ed Italcementi.

Una decisione sofferta ma presa dopo mesi di segnalazioni, accertamenti, consultazioni, indicazioni, proposte e, soprattutto speranze di tutela della salute dei cittadini, che, purtroppo, non hanno avuto i risultati sperati.

Tutto questo solo e soltanto per evitare che l’amianto killer potesse continuare a provocare – come ha fatto in passato – vittime, dirette ed indirette. Un impegno forte che, in contropartita, ha invece portato il sottoscritto a rischiare denunce e querele per difendere la gente, subire umiliazioni ed aggressioni verbali per segnalare pericoli, doversi tutelare per parlare.

Per questo obiettivo – la garanzia della salute della gente - l’ALA ha lavorato investendo impegno, sacrifici e soldi.

Ed a proposito di soldi colgo l’occasione per ringraziare la Giunta municipale per la concessione di un contributo economico (anche se effettivamente poco oneroso rispetto ad esempio ai costi per parcelle su consulenze sull’amianto) che, pero’, preferisco consegnare al dott. Massimo Marcellini, medico del reparto oncologia di Senigallia (mio attuale medico curante) che sicuramente avrà piu’ opportunità del sottoscritto di lavorare per la tutela della salute della gente, purtroppo sempre piu’ spesso vittima di gravi malattie. Un contributo modesto che, comunque, il dott. Marcellini, persona serissima e sempre disponibile nei riguardi di chiunque, avrà modo di gestire. Ringraziando ancora per la fiducia accordata, porgo distinti saluti.

IN FEDE
Carlo Montanari



Senigallia, 16 giugno 2006

09 maggio 2006

L'ALA non collaborerà più con le istituzioni

CARLO MONTANARI
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OGGETTO: LAVORARE PER LA TUTELA DELLA SALUTE E’ DIVENTATO IMPOSSIBILE. L’ALA NON COLLABORERA’ PIU’ CON LE ISTITUZIONI!



Dopo mesi di segnalazioni, accertamenti, consultazioni, indicazioni, proposte e, soprattutto speranze di tutela della salute dei cittadini, l’ALA, associazione per la lotta all’amianto, ha deciso in maniera IRREVOCABILE di non fornire piu’ la propria collaborazione alle istituzioni.
Il riferimento è alla bonifica degli ex stabilimenti Sacelit ed Italcementi per la quale l’ALA ha tentato in tutte la maniere di collaborare con un’unica finalità: verificare che i lavori procedessero senza rischi per la gente.
Un obiettivo minimo ma essenziale perché bonificare stabilimenti che per anni hanno prodotto amianto è complicato ed implica – in caso di mancanza di alcuni accorgimenti – pericoli mortali.
L’ALA ha lavorato per questo sino ad oggi investendo impegno, sacrifici e soldi solo e soltanto per evitare che l’amianto killer possa continuare a provocare – come ha fatto in passato – vittime, dirette ed indirette.
Quella dell’ALA è stata una lotta, una battaglia, una questione di principio. Chiamatela come volete. Di certo parlo al passato perché da oggi in poi non lo sarà piu’ !
Il motivo della decisione è molto semplice: accertare la realtà delle cose è complicatissimo, per non dire impossibile.
Talmente arduo che certi valori come la verità e la giustizia diventano incredibilmente irraggiungibili.
Rischiare denunce e querele per difendere la gente, subire umiliazioni ed aggressioni verbali per segnalare pericoli, doversi tutelare per parlare, sono situazioni vissute quotidianamente dall’Associazione per la lotta all’amianto.
Un’associazione piccola, con un presidente che ha sicuramente peccato d’ingenuità ma che sicuramente avrebbe meritato piu’ rispetto.
Ci si è provato con la semplicità, con la diplomazia, con la tenacia. Ma evidentemente ci volevano altre armi come arroganza, forza, potere che l’ALA
(fortunatamente) non possiede.
Forse alcuni, forse anche molti, saranno contenti di questa decisione. A volte un piccolo “rompiscatole” è fastidioso e pesante come un macigno.
Ma forse (e personalmente ritengo sicuramente) se sulla terra non si riescono sempre a dimostrare le cose giuste, in un altro luogo molto piu’ limpido, puro e scevro da interessi terreni, la giustizia divina lo dimostrerà.
Da questo momento, il sottoscritto non collaborerà piu’ con le istituzioni per la bonifica degli ex stabilimenti Sacelit ed Italcementi ma si batterà soltanto per le piccole cause e, naturalmente, per il bene delle persone colpite o non dall’amianto killer.
Non voglio piu’ stare male o sentirmi impotente di fronte a situazioni bruttissime che rattristano in cuore.
In ogni caso, ringrazio tutte le persone che hanno collaborato con la propria presenza e con il proprio impegno fotografando e filmando quotidianamente l’abbattimento di questo “scempio”. Purtroppo il loro lavoro è servito a molto poco per tutelare famiglie indifese e preoccupate.
Concludo augurando buon lavoro per il completamento della demolizione e per la realizzazione di una bella edificazione sopra una “sorta di cimitero” di persone morte inconsciamente a causa dell’amianto.


Carlo Montanari
- Presidente A.L.A.-



Senigallia, 9 maggio 2006

29 aprile 2006

Partecipazione di Comune e CGIL a Senigallia alla Giornata Mondiale delle Vittime dell'amianto

CARLO MONTANARI
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OGGETTO: PARTECIPAZIONE DI COMUNE E CGIL A SENIGALLIA ALLA GIORNATA MONDIALE DELLE VITTIME DELL’AMIANTO



E’ stata celebrata ieri pomeriggio (28 aprile ndr) a Senigallia una Santa Messa in memoria dei morti dell’amianto.
Alla celebrazione, svoltasi presso la chiesa di Santa Maria Goretti di Senigallia ed officiata dal parroco don Giuseppe Nicoli, hanno partecipato numerosi senigalliesi a testimonianza del forte significato della funzione.
Oltre a familiari di persone morte a causa dell’amianto che, purtroppo a Senigallia ha provocato piu’ di 200 morti, erano presenti in rappresentanza dell’amministrazione comunale l’assessore all’ambiente Simone Ceresoni e delle maestranze sindacali il segretario della locale Cgil Giordano Mancinelli.
La Santa Messa si è svolta in occasione della giornata mondiale per ricordare le vittime dell’amianto nella quale richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sui gravissimi danni alla salute che l’impiego dell’amianto ha prodotto e, purtroppo, continuerà ancora a produrre per molti anni.
Per Senigallia, l’ALA associazione per la lotta all’amianto ha voluto ricordare questa importante ricorrenza ed ha chiesto che il 28 aprile di ogni anno, si possa fare qualcosa, invitando a loro volta tutte le associazioni, i movimenti, le istituzioni ed i sindacati a far propria questa ricorrenza, ognuno con la propria sensibilità ed attraverso apposite iniziative.
Purtroppo, infatti, nonostante le numerose ricerche, a tutt’oggi è molto difficile quantificare il numero delle morti causate dall’amianto nel mondo.
In ogni caso, di certo, l’ordine di grandezza può considerarsi vicino ai milioni piuttosto che alle centinaia di migliaia.
Ed ancora non è finita in buona parte del mondo dove, incredibilmente, l’amianto viene ancora prodotto, impiegato e manipolato.

Carlo Montanari
- Presidente A.L.A.-



Senigallia, 28 aprile 2006

26 aprile 2006

Il 28 Aprile Giornata Mondiale delle Vittime dell'Amianto

CARLO MONTANARI
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OGGETTO: IL 28 APRILE GIORNATA MONDIALE DELLE VITTIME DELL’AMIANTO


Lo scorso 28 gennaio 2005 a Porto Alegre (Brasile), nell’ambito del forum mondiale sull’amianto, è stato proposto dall’Abrea, associazione brasiliana degli esposti all’amianto, di definire una giornata mondiale nella quale richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sui gravissimi danni alla salute che l’impiego dell’amianto ha prodotto e, purtroppo, continuerà ancora a produrre per molti anni.

All’unanimità il forum mondiale ha deciso di stabilire la data del 28 aprile di ogni anno e di invitare tutte le associazioni, i movimenti, le istituzioni ed i sindacati a far propria questa ricorrenza, ognuno con la propria sensibilità ed attraverso apposite iniziative.

L’A.L.A. associazione lotta all’amianto, si sente partecipe e, con l’occasione, invita coloro che vorranno partecipare ad una Santa Messa.

Celebrazione religiosa in memoria dei morti dall’amianto che si terrà venerdì 28 aprile alle ore 17 presso la chiesa di Santa Maria Goretti di Senigallia.

Nonostante le numerose ricerche, a tutt’oggi è molto difficile quantificare il numero delle morti causate dall’amianto nel mondo. In ogni caso, di certo, l’ordine di grandezza può considerarsi vicino ai milioni piuttosto che alle centinaia di migliaia.

Ed ancora non è finita in buona parte del mondo dove, incredibilmente, l’amianto viene ancora prodotto, impiegato e manipolato.

IN FEDE
(Carlo Montanari)



Senigallia, 23 aprile 2006

19 aprile 2006

Risposta dell'Associazione Lotta all'Amianto all'EDRA e Vecchia Darsena

CARLO MONTANARI
PRESIDENTE ASSOCIAZIONE
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OGGETTO: SEGNALAZIONI DELL’ALA PRESE IN SERIA CONSIDERAZIONE


Ho riflettuto 24 ore prima di rispondere all’ennesima nota stampa dell’Edra Costruzioni scritta con lo stile arrogante che la contraddistingue.

Poi, a seguito di attestati di stima da parte di autorità competenti (politiche, sanitarie e sindacali), ho deciso di rispondere per dimostrare, per l’ennesima volta, che l’associazione per la lotta all’amianto lavora per tutelare la salute dei cittadini senigalliesi.

Innanzitutto vorrei sottolineare che uno dei motivi principali della convocazione della riunione della commissione di monitoraggio sui lavori di bonifica all’ex Sacelit ed Italcementi istituita dal Comune di Senigallia, era quello di dimostrare come stava procedendo la bonifica.

Dimostrare sulla base delle innumerevoli segnalazioni ed osservazioni che l’ALA ha fatto nel corso delle ultime settimane.

E ribadisco ancora, per chi continua ad avere orecchie da mercante, che le segnalazioni e le osservazioni dell’ALA sono state fatte esclusivamente per garantire la salute dei cittadini dai rischi di quell’amianto killer che, a Senigallia, ha provocato piu’ di 200 morti.

Nel corso della riunione in Comune, tutta verbalizzata, è stato piu’ volte ringraziato l’operato dell’associazione per la lotta all’amianto che, in molte circostanze, ha contribuito a far conoscere situazioni a rischio ed a fornire documentazioni utili.

Se l’ALA non fosse stata attendibile, l’Amministrazione comunale non si sarebbe mossa nella direzione di intense verifiche e di predisposizione di precauzioni su quanto segnalato.

Se l’ALA non fosse stata attendibile, certi campionamenti non sarebbero stati effettuati.

Se l’ALA non fosse stata attendibile, la Cgil non l’avrebbe difesa a spada tratta.

Se l’ALA non fosse stata attendibile, le osservazioni sulla sala Olandesi non sarebbero state prese così seriamente in considerazione dall’assessore all’ambiente Simone Ceresoni.

Se l’ALA non fosse stata attendibile, non annovererebbe tra i propri soci persone importanti e di spessore sulla conoscenza di normative sull’amianto.

L’elenco di … se l’ALA non fosse stata attendibile … potrebbe essere molto piu’ lungo ma – per ora – preferisco fermarmi qui perché la “battaglia” dell’ALA non è contro l’Edra o la Vecchia Darsena, ma è molto piu’ semplicemente una “battaglia” per difendere i cittadini dal rischio amianto.

Ho visto morire tanta gente per colpa dell’amianto e, come presidente dell’associazione per la lotta all’amianto, pretendo che non ci sia il minimo rischio che l’amianto possa colpire anche in futuro.

E assicuro che questa mia pretesa è condivisa in pieno dalla stragrande maggioranza degli addetti ai lavori. Tanto è vero che, durante la commissione di monitoraggio in Comune, l’ispettore dell’Asur Rossetti ha dichiarato che “se nei campionamenti troviamo anche solo una quantità minima di fibre di amianto facciamo sospendere subito i lavori”.

Quello che chiedo, a questo punto, è di lavorare tutti assieme per la salute della gente ed evitare polemiche personali che, sicuramente non servono al raggiungimento del risultato comune.

Se poi così non sarà, saremo costretti a continuare a rendere noto pubblicamente – volta per volta – come si sta muovendo l’ALA.

E’ una semplice richiesta e, per favore, non fateci arrabbiare veramente…

Senigallia, 19 aprile 2006

14 aprile 2006

Piano integrativo contro il rischio amianto alla Sacelit e rassicurazioni da Comune e Asur

CARLO MONTANARI
PRESIDENTE ASSOCIAZIONE
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OGGETTO: PIANO INTEGRATIVO CONTRO IL RISCHIO AMIANTO ALLA SACELIT E RASSICURAZIONI DA COMUNE ED ASUR


Da diversi giorni il dibattito sulla bonifica da amianto degli ex stabilimenti Sacelit ed Italcementi sembra essersi affievolito.
A nome dell’associazione per la lotta all’amianto sento quindi il dovere di informare i senigalliesi che, nonostante un periodo di “concordato silenzio”, il lavoro di controllo su quanto sta accadendo va avanti con molta attenzione.
Da settimane l’ALA sta infatti raccogliendo documentazioni importanti e fotografando e filmando quotidianamente i lavori di bonifica.
Grazie al lavoro di numerosi cittadini che, gratuitamente e per spirito collaborativo nei riguardi della città, hanno contribuito a verificare su come procedono i lavori, l’associazione ha ottenuto una preziosa collaborazione da parte di organi competenti.
Mi spiego meglio. L’ALA, come da suo statuto ma probabilmente non noto a tutti, lavora senza fini di lucro per la tutela della salute dei cittadini e, dopo varie segnalazioni e contestazioni, ha recentemente ottenuto quello che voleva: controlli piu’ frequenti da parte dell’amministrazione comunale e verifiche delle polveri attraverso appositi campionamenti.
Oltre a 10 sopralluoghi da parte dell’Asur, sono stati effettuati, attraverso analisi di microscopia elettronica, 3 campionamenti esterni, 6 campionamenti ambientali e 4 campionamenti su materiali di demolizione.
Ma attenzione: questo ci rassicura ma non significa che possiamo stare tranquilli. A dimostrazione di quanto appena affermato – sempre a seguito di segnalazioni e documentazioni fornite agli organi competenti dall’ALA – rendiamo noto che è stato chiesto un ulteriore piano integrativo per lo smaltimento della sala olandesi dell’ex Sacelit.
Purtroppo a riguardo – anche da parte dell’Asur – è spuntata la parola RISCHIO AMIANTO è si sta così provvedendo con un apposito piano integrativo a trattare meglio l’incapsulamento e lo smaltimento del materiale ferroso considerato come con rischio di contenimento amianto.
Questa è una delle tante battaglie vinte dall’ALA per assicurare e tutelare la salute dei cittadini dall’amianto killer che, non dimentichiamolo, a Senigallia ha provocato piu’ di 200 morti. Una delle tante battaglie per garantire che non ci sia leggerezza nei lavori di bonifica.
Ribadisco ancora, una delle tante battaglie perché, grazie alle nostre segnalazioni, diverse altre situazioni a possibile rischio sono state almeno parzialmente poste sotto controllo.
E per questo colgo l’occasione per ringraziare l’assessore all’ambiente Ceresoni e l’ispettore dell’Asur Rossetti che stanno prendendo a cuore la bonifica.
Il fatto di aver sentito dichiarazioni del genere “se troviamo anche una quantità minima di fibre di amianto facciamo sospendere immediatamente i lavori di bonifica” rassicura il sottoscritto e, immagino, centinaia e centinaia di senigalliesi.
La nostra opera di controllo per la città comunque non si esaurisce affatto.
Anzi le documentazioni in nostro possesso (in particolare fotografiche e video) meritano ancora molte altre garanzie.
Garanzie che riteniamo giusto ottenere a nome dell’intera città e per rispetto di tutti i morti a causa dell’amianto.
Buona Pasqua a tutti.

IN FEDE
(Carlo Montanari)



Senigallia, 14 aprile 2006

23 marzo 2006

Lettera di un cittadino senigalliese sul problema amianto

Chi scrive è Stefano Franceschini, di professione commerciante, residente a Senigallia a poche decine di metri dalla zona dove si stanno effettuando i lavori per la bonifica dell'amianto.

Per dovere di cronaca, come cittadini residenti nelle zone prospicienti e limitrofe alla zona ex Sacelit teniamo a precisare quanto segue:

nel leggere questa mattina un articolo apparso sulla stampa locale (Resto del Carlino) riferito alla bonifica sull’area ex Sacelit ci son tornati in mente gli articoli dei giorni scorsi pubblicati dai quotidiani cittadini. In questi veniva affermato, da parte del legale della ditta Nuova Darsena proprietaria dell’area,
“che la bonifica dell’amianto sovrasuolo alla Sacelit era terminata”
e non come nell’articolo di oggi
“che la rimozione del materiale sovrasuolo contenente amianto è terminata per tutte quelle parti per le quali è stata avviata la demolizione
, con stupore invece possiamo affermare che ancora ieri, 22/03/06 e quest’oggi come già fatto giorni passati, gli operai in tuta bianca, rimuovevano sia le lastre che altri manufatti in fibrocemento anche in parti in cui la demolizione muraria non è stata ancora avviata.

Le tettoie dell’edificio locale officina, sono state verniciate solo questa mattina, 23/03/2006 e purtroppo la pioggia ha reso quasi inutile tale lavoro, tantochè gli operai sono stati costretti a ripetere l’operazione.

Noi residenti che abitiamo a pochi passi dall’area la situazione dei lavori l’abbiamo sotto gli occhi tutti i momenti.

Per maggior chiarezza vorremmo inoltre puntualizzare: è solo da pochi giorni e dopo nostre pressanti proteste che sono pervenute prima una, poi un’altra cisterna di acqua per cercare di domare l’enorme polverone causato dai detriti della demolizione. ( …..E PRIMA???? Quanta polvere abbiamo respirato????)

Per quanto poi riguarda il vento, se non fosse stato ancora una volta per le nostre continue lamentele, probabilmente i lavori non si sarebbero fermati e non più volte come affermato, ma solo un paio di volte.

Vista l’altissima pericolosità dell’area, è fondamentale per noi che i lavori di bonifica siano eseguiti al più presto, ma il tutto deve essere fatto in assoluta sicurezza, con seri, continui e non sommari controlli da parte delle autorità competenti per garantire a noi, ai nostri figli e a chi sta lavorando nell’area, un futuro migliore di quella povera gente ci ha lavorato …...e sappiamo tutti che fine ha fatto.

Sull’amianto non si può scherzare così come sulla salute.

FRANCESCHINI STEFANO

SENIGALLIA 23/03/2006

22 marzo 2006

Foto: trattamento delle lastre

Contrariamente a quanto sostenuto da alcuni responsabili della bonifica relativamente alle lastre protette da ambo i lati, si può notare che le stesse lastre - come da noi segnalato - vengono appositamente verniciate rimuovendo tutti i pacchi già sigillati e pronti ad andare in discarica.

A.L.A.

Primi risultati del programma di sorveglianza sanitaria attiva degli ex lavoratori ditta Sacelit Senigallia

CARLO MONTANARI
PRESIDENTE ASSOCIAZIONE
LOTTA ALL’AMIANTO (A.L.A.)

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Alla c.a.
Dott. GIULIANO TAGLIAVENTO
Dipartimento Servizi alla persona ed alla comunità
Servizio sanità pubblica Regione Marche
Via Bocconi, 28
60125 ANCONA



OGGETTO: PRIMI RISULTATI DEL PROGRAMMA DI SORVEGLIANZA SANITARIA ATTIVA DEGLI EX LAVORATORI DITTA SACELIT SENIGALLIA



Il sottoscritto, presidente dell’associazione per la lotta all’amianto, impiegato occupato negli ex stabilimenti Sacelit ed Italcementi di Senigallia (1961 – 1993), pensionato con i benefici della Legge sull’amianto del 1992, si è da sempre impegnato per la tutela degli ex lavoratori delle ditte Sacelit ed Italcementi, gravemente danneggiati a causa della presenza dell’amianto nei due stabilimenti.

Assieme alle organizzazioni sindacali, siamo riusciti nel 2004 ad avviare da parte dell’Asur di Senigallia (dott. Pettinari e dott.ssa Perticaroli) un progetto per la tutela della salute degli ex lavoratori della ditta Sacelit, attualmente residenti nella zona territoriale n.4. Al riscontro di una patologia professionale non già riconosciuta dall’Inail è stata effettuata denuncia di malattia professionale per un totale di n. 31 soggetti.

Presi contatti con il prof. Matteo Valentino e dott. Venerando Rapisarda del dipartimento di patologia molecolare e terapie intensive, medicina del lavoro, dell’Università politecnica delle Marche presso l’ospedale di Torrette di Ancona, ci siamo sentiti dire che (a prescindere che l’Asur di Senigallia non sa come continuare anche per i prossimi anni il controllo di monitoraggio sugli ex esposti per motivi di fondi) il legislatore con il decreto legge 267/91 articolo 29 comma 4 ha indicato la necessità di sottoporre ad accertamenti sanitari anche dopo la cessazione dell’attività lavorativa quei lavoratori che sono stati professionalmente esposti ad amianto ma non ha indicato i soggetti a cui attribuire le spese.

Ribadendo che il sottoscritto ha prestato la propria attività lavorativa in qualità di impiegato negli stabilimenti Sacelit ed Italcementi di Senigallia, Le faccio presente che sono stato sottoposto nel luglio 2003 ad intervento GIST ileale e nell’ottobre 2004 ad intervento al cancro alla prostata.

Sono sottoposto a controlli trimestrali e, purtroppo ricordo i tanti morti per cancro al polmone di operai tra cui n. 2 colleghi impiegati.

Mi rivolgo quindi alla Sua sensibilità affinché si possa organizzare un controllo – almeno annuale – sugli esposti all’amianto o quanto meno su quelli che presentano già delle patologie riscontrate e denunciate all’Inail.

A riguardo, dopo aver personalmente parlato con gli addetti ai lavori, posso assicurare che da parte del dott. Aldo Pettinari, responsabile del servizio prevenzione e sicurezza dell’Asur di Senigallia e dei dottori di Medicina del lavoro di Torrette di Ancona Valentino e Rapisarda, esiste piena disponibilità a patto che vengano trovate le risorse finanziarie.

In attesa di un Suo gradito interessamento anche attraverso il coinvolgimento delle istituzioni, porgo distinti saluti.

IN FEDE
(Carlo Montanari)



Senigallia, 21 marzo 2006

09 marzo 2006

Nuove considerazioni alle provocazioni dell'Edra sui rischi dell'amianto a Senigallia

CARLO MONTANARI
PRESIDENTE ASSOCIAZIONE
LOTTA ALL’AMIANTO (A.L.A.)

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60019 SENIGALLIA (AN)
TEL. 071 – 659611 347 - 9562658

Spett.li
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OGGETTO: NUOVE CONSIDERAZIONI ALLE PROVOCAZIONI DELL’EDRA SUI RISCHI DELL’AMIANTO A SENIGALLIA



Da qualche giorno a Senigallia sono iniziati i lavori di bonifica dell’ex area Sacelit Italcementi e, naturalmente, l’associazione che mi onoro di presiedere controlla con molta scrupolosità quanto sta accadendo.

Allo stesso tempo, noto con particolare attenzione il dibattito che si sta creando riguardo la questione e non possono sfuggirmi le continue puntualizzazioni dell’Edra circa la regolarità dei lavori. Bene ! Speriamo che le cose vadano sempre bene ! Io, personalmente, cercherò di verificare che tutto vada sempre bene !

Forse questa mia premura può infastidire ma, d’altra parte, ognuno ha i suoi compiti.

L’A.L.A. è una piccola e modesta associazione, ma si sta dando e continuerà a darsi da fare per cercare di vigilare sul problema amianto. Mi rendo conto che l’associazione è un sassolino rispetto a tante altre molto piu’ organizzate ma è altrettanto vero che, spesso, anche un sassolino merita di essere tenuto in considerazione.

In parole povere: provate ad immaginare che problema se un sassolino dentro una scarpa non venisse tolto !

Basta poco per togliere un sassolino: ed allora chi di dovere è giusto che si impegni in questo piccolo ma importante compito che, in realtà, è semplicemente di rispondere alle semplici richieste formulate da chi combatte contro l’amianto. Quell’amianto che, non dimenticatelo mai, a Senigallia ha provocato centinaia di morti.

Riguardo la problematica il sottoscritto è stato attaccato spesso, soltanto perché cerca di verificare che non ci siano mai piu’ rischi e, recentemente, da parte dell’EDRA è stato definito con “limite di livello”.

Alla persona che ha scritto e fatto pubblicare sugli organi di informazione quella frase replico in due maniere: una scherzosa ed una molto piu’ seria.

1) Io sono molto piu’ alto di lei caro stesore della lettera non firmata visto che sono alto 179 centimetri e lei, a vista d’occhio, è decisamente piu’ basso di me.

2) In data odierna (6 febbraio 2006) ho ricevuto una lettera da parte dell’ARPAM provinciale di Ancona firmata dal direttore del dipartimento dott. Duilio Bucci che testualmente riporta: “…gentile sig. Montanari, abbiamo avuto modo di conoscerla personalmente e di apprezzare l’opera emerita da lei svolta nell’evidenziare il rischio amianto e sensibilizzare costantemente la popolazione tutta…”

Non mi sembra che una persona di prestigio come il dott. Bucci si sbilanci così se avesse qualche dubbio che il sottoscritto sia personaggio con “limite di livello”.

A buon intenditore poche parole. Buon lavoro a tutti.

IN FEDE
(Carlo Montanari)



Senigallia, 9 marzo 2006

Cessazione rimozione del terreno bonifica ex stabilimento Sacelit Senigallia

CARLO MONTANARI
PRESIDENTE ASSOCIAZIONE
LOTTA ALL’AMIANTO (A.L.A.)

VIA DELLE ROSE, 7
60019 SENIGALLIA (AN)
TEL. 071 – 659611 347 - 9562658

Alla c.a.
Dott. GIOVANNI FIORENZUOLO
ASUR Zona territoriale n. 4
SENIGALLIA
E p.c.
SINDACO DI SENIGALLIA
ASSESSORE ALL’AMBIENTE SENIGALLIA
CARABINIERI NOE ANCONA
ARPAM PROVINCIALE ANCONA
CGIL SENIGALLIA



OGGETTO: CESSAZIONE RIMOZIONE DEL TERRENO BONIFICA EX STABILIMENTO SACELIT SENIGALLIA



In data 8 marzo u.s. alle ore 14.30, il sottoscritto Carlo Montanari, presidente dell’associazione per la lotta all’amianto e Giordano Mancinelli, segretario Cgil di Senigallia, presso l’abitazione di un privato cittadino residente in via Panzini (in un condominio al 5° piano) hanno constatato che veniva rimossa la pavimentazione del piano rialzato al piazzale di carico presso l’ex stabilimento Sacelit di Senigallia.

A nostro avviso, venivano tinteggiate soltanto da un lato le lastre rimosse dai capannoni e si notavano operai sprovvisti di tuta a norma di legge, nonostante le rigide norme che disciplinano questi siti speciali in presenza di lavorazione di amianto.

Veniva sollevata moltissima polvere al punto che non potevamo scartare l’ipotesi che gli operai non rispettassero le norme di prevenzione per quanto riguarda doccia e varie operazioni per il vestiario, abituali per tali lavorazioni.

Inoltre non si vedevano le centraline di monitoraggio installate nello stabilimento a detta degli organi competenti e responsabili.

Le nostre osservazioni sembrano essere contraddittorie a quanto espresso nella lettera dell’8 febbraio 2006 dell’Asur di Senigallia – protocollo 3059 allegati n.3 – avente per oggetto “Richiesta informazioni rimozione MCA presso area ex Sacelit”.

In tale lettera firmata dal dott. Giovanni Fiorenzuolo, veniva indicato, tra le altre cose, che:

… dopo la fase di rimozione delle coperture e della conseguente demolizione delle strutture sopra terra seguirà l’attuazione del piano di caratterizzazione per la verifica della presenza di amianto nel sottosuolo e bonifica del sito qualora questo risulti inquinato.


In considerazione di quanto sopra riportato SI CHIEDE CHE VENGA CESSATA LA RIMOZIONE DEL TERRENO PERCHE’ NON CONFORME ALLE PRESCRIZIONI DI BONIFICA.

Avendo necessità di tali garanzie, restiamo in attesa di una risposta e porgiamo distinti saluti.


N.B. Nel tardo pomeriggio dell’8 marzo u.s. ho ricevuto una telefonata dall’assessore all’ambiente del Comune di Senigallia Simone Ceresoni dicendo che avrebbe inviato i vigili urbani sul posto per un controllo.

IN FEDE



Senigallia, 9 marzo 2006

Note dell'A.L.A. sull'amianto

CARLO MONTANARI
PRESIDENTE ASSOCIAZIONE
LOTTA ALL’AMIANTO (A.L.A.)

VIA DELLE ROSE, 7
60019 SENIGALLIA (AN)
TEL. 071 – 659611 347 - 9562658

Spett.li
ORGANI DI INFORMAZIONE LOCALI



OGGETTO: NOTE DELL’A.L.A. SULL’AMIANTO



Come da suo statuto, l’A.L.A. associazione per la lotta all’ambiente, si impegna a fornire informazioni riguardanti il problema dell’amianto che, nella città di Senigallia, ha provocato decine e decine di morti.
A riguardo si invita alla lettura dei dati che seguono allo scopo di informare ulteriormente sulla pericolosità dell’amianto.

L’amianto è un minerale fibroso presente anche in Italia. Per le sue caratteristiche di resistenza e flessibilità è stato ampiamente usato nell’industria e nell’edilizia benché già negli anni ’40 del secolo scorso fu scientificamente dimostrato che si trattava di una sostanza altamente nociva per la salute, con effetti cancerogeni.
Oltre 35 anni fa ebbe inizio la mobilitazione di cittadini e di lavoratori per eliminare l’amianto ed i suoi effetti nocivi. Le prime lotte risalgono ai primi anni ’70 in Piemonte dove si trovavano le Cave di Balangero (amianto che veniva approvvigionato dall’ex stabilimento Sacelit di Senigallia) e l’eternit di Casale Monferrato in Friuli Venezia Giulia, a Monfalcone ed in Lombardia, a Broni, a Severo, alla Breda di Sesto, che portarono alla sottoscrizione di accordi sindacali che prevedevano l’istituzione dei “libretti sanitari individuali”, il registro dei dati ambientali di reparto nelle fabbriche, nonché i controlli delle aziende sanitarie locali sugli ambienti di lavoro.
Questi accordi sindacali furono poi recepiti da leggi regionali e successivamente da leggi nazionali. Allo stabilimento Sacelit di Senigallia l’indagine clinica ambientale fu fatta a cura di: ufficio igiene e sanità, servizio di medicina del lavoro negli anni 1979 -1980.
Coordinatore generale:
dott. Paolo Ceresi, ufficiale sanitario Comune di Senigallia
Operatore e coordinatore indagine medica:
dott.ssa Paola Angelini
Operatore e coordinatore indagine ambientale:
perito chimico Siro Rossetti
Collaboratori stesura relazione:
dott.ssa Paola Lorenzetti, dott.ssa Grazia Tavoletti, assistente sociale Licia Lentini

Enti convenzionati:
Università di ingegneria di Ancona, Centro oncologico di Ancona, Dispensario antitubercolare di Senigallia
Polveri:
Esse costituiscono l’inquinamento piu’ complesso e nello stesso tempo piu’ preoccupante non solo per i danni che ne derivano alle macchine presenti in fabbrica, ma soprattutto per i danni diretti alla salute umana.

Una ultima considerazione per quanto riguarda il rischio di amianto e la patologia broncopolmonare. L’amianto (soprattutto quello blu o crocidolite di cui l’ex Sacelit se ne approviggionava dal Sud Africa) è ormai universalmente e da tempo riconosciuto come uno dei principali cancerogeni a livello dei polmoni e delle sierose (specie pleuriche). Ogni tipo di amianto (quindi anche al di fuori dell’amianto vietato crocidolite) è fortemente irritante e sclerogeno, cioè capace di indurre, in seguito alla sua prolungata inalazione fibrosi polmonare, insufficienza respiratoria grave e poi insufficienza cardiaca. Questo è dimostrato da tutti i dati della letteratura mondiale che mettono in rapporto incidenze elevate di “asbestosi polmonari” e di “mesotelioma pleurico” non nella popolazione generale, ma bensì nei lavoratori dell’industria.
Dopo oltre 20 anni di processi civili e penali fu finalmente approvata la legge 27 marzo 1992 n. 257 “norme relative alla cessazione dell’impiego dell’amianto” che prevedeva il divieto di estrazione, lavorazione, la bonifica degli edifici, delle fabbriche e del territorio, misure per la tutela sanitaria e previdenziale dei lavoratori ex esposti all’amianto, nonché misure per il risarcimento degli stessi, il riconoscimento degli stessi, il riconoscimento di malattia professionale e del danno biologico.
Purtroppo in questi 13 anni la legge è stata solo parzialmente attuata mentre sono aumentati progressivamente i decessi per tumori causati da esposizione all’amianto.
Solo nel 1999 si è svolta la prima conferenza governativa sull’amianto che ha consentito una verifica dello stato di attuazione della legge. A fronte di questi ritardi il registro nazionale dei mesoteliomi finalmente realizzato alla fine del marzo 2004 registrava 3670 casi di decessi.
I maggiori produttori sono oggi la Russia con 700 mila tonnellate, la Cina con 450 mila tonnellate, il Canadà con 335 mila tonnellate, il Kazakistan con 180 mila tonnellate, il Brasile con 170 mila tonnellate, lo Zimbabwe con 130 mila tonnellate, la Grecia con 35 mila tonnellate, gli Stati Uniti con 7 mila tonnellate, la Bulgaria con 7 mila tonnellate.
Malgrado ciò l’amianto è ancora utilizzato nei paesi in via di sviluppo della Comunità europea nonostante le direttive 2003/18 CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 27 marzo 2003 prevedesse l’obbligo per tutti i paesi della Comunità europea di cessare totalmente l’utilizzo entro il 15 aprile 2006.
L’articolo 5 del disegno di legge n. 3696 comunicato alla presidenza il 20 dicembre 2005 introduce alcune importanti modifiche correttive del suddetto articolo 47. In particolare prevede che il coefficiente moltiplicatore si applichi, a scelta del lavoratore, o ai fini dell’anticipazione dell’accesso ai pensionamenti o ai fini della determinazione dell’importo delle prestazioni pensionistiche.
Si prevede inoltre che i benefici previdenziali di cui all’articolo 47 si applichino anche ai lavoratori che siano stati esposti all’amianto per un periodo inferiore ai 10 anni con le seguenti modalità:
1) il coefficiente moltiplicatore si applica nella misura di 1,10 fino a 5 anni di esposizione
2) il coefficiente moltiplicatore si applica nella misura di 1,15 dai 5 ai 10 anni di esposizione.
L’articolo 5 prevede altresì la riapertura dei termini per presentare le domande ai fini del riconoscimento dei benefici previdenziali. Il termine viene prorogato al 31 dicembre 2006. Inoltre a questo proposito si introduce una importante distinzione tra i lavoratori ex esposti e quelli esposti: per i primi è prevista la riapertura dei termini, mentre per i secondi non è previsto alcun termine, dando così ad essi l’opportunità di presentare la domanda in qualsiasi momento.
949° SEDUTA PUBBLICA DEL SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA (martedì 31 gennaio 2006)
In conseguenza a tale situazione, in tutta Italia aumentano i ricorsi, sia sul piano civile che penale, alle vie giudiziarie per ottenere l’applicazione di quanto previsto dalla Legge 257 / 92 e successive modifiche ed integrazioni: numerose sono le sentenze a tutti i livelli, comprese la Corte di cassazione, la Corte dei conti, la Corte costituzionale che riconoscono il diritto degli ex esposti all’amianto, compresi i pensionati post 1992 ad ottenere i benefici previdenziali dalla Legge 257 /92 e successive modifiche.
Gli interroganti chiedono al ministro in indirizzo che sia a conoscenza della situazione sopra descritta ed in caso affermativo quali iniziative abbia assunto al fine di contribuire, per quanto di competenza, alla soluzione dei diversi problemi.
In particolare quali misure intende adottare per favorire in base al decreto interministeriale del 2004, il rapido esame delle domande presentate all’Inail al fine di consentire da parte dell’Inps e dell’Inpdap l’erogazione delle prestazioni. Quali misure abbia adottato affinché gli uffici provinciali del lavoro provvedano a fornire la documentazione sui rapporti di lavoro, per gli ex dipendenti delle aziende che hanno cessato l’attività.
Se ritenga giusto, alla luce delle varie sentenze emesse dalla Corte dei conti, dalla Corte di cassazione, dalla Corte costituzionale, che l’Impdap e l’Inps ricorrano in appello a fronte di pronunciamenti a favore degli ex esposti all’amianto, in prima istanza.

IN FEDE
(Carlo Montanari)



Senigallia, 9 marzo 2006

27 febbraio 2006

Morto un altro ex operaio Sacelit

CARLO MONTANARI
PRESIDENTE ASSOCIAZIONE
LOTTA ALL’AMIANTO (A.L.A.)

VIA DELLE ROSE, 7
60019 SENIGALLIA (AN)
TEL. 071 – 659611 347 - 9562658

Spett.li
ORGANI DI INFORMAZIONE LOCALI



OGGETTO: MORTO UN ALTRO EX OPERAIO SACELIT



L’associazione per la lotta all’amianto partecipa al dolore della famiglia Marchetti per la morte di Secondo Marchetti, ex operario della Sacelit.

Il decesso di Marchetti, ennesima vittima tra i dipendenti dell’ex stabilimento senigalliese, non fa altro che aumentare i rimpianti per le decine e decine di persone morte a causa dell’amianto killer.

Non credo sia il caso di aggiungere altro, soprattutto in un periodo come questo in cui nella zona si stanno svolgendo i lavori per la bonifica.

IN FEDE
(Carlo Montanari)



Senigallia, 27 febbraio 2006

24 febbraio 2006

Controllo lavori di bonifica amianto ex stabilimento Sacelit Senigallia

CARLO MONTANARI
PRESIDENTE ASSOCIAZIONE
LOTTA ALL’AMIANTO (A.L.A.)

VIA DELLE ROSE, 7
60019 SENIGALLIA (AN)
TEL. 071 – 659611 347 - 9562658

Alla c.a.
NUCLEO OPERATIVO ECOLOGICO (NOE)
CARABINIERI ANCONA
VIA CRISTOFORO COLOMBO 106
60100 ANCONA



OGGETTO: CONTROLLO LAVORI DI BONIFICA AMIANTO EX STABILIMENTO SACELIT SENIGALLIA



Con la presente, l’associazione per la lotta all’amianto di Senigallia si rivolge al Vostro nucleo operativo ecologico per illustrare quanto sta attualmente accadendo a Senigallia nell’ex stabilimento Sacelit relativamente alla bonifica da amianto della zona. A riguardo riportiamo la recente cronistoria dall’inizio dei lavori di bonifica chiedendo, se reputerete necessario, il Vostro intervento.

In data 30 gennaio 2006 in occasione della prima riunione della commissione di monitoraggio composta dal dott. Giovanni Fiorenzuolo dell’Asur di Senigallia, dall’assessore all’ambiente del Comune di Senigallia Simone Ceresoni, dal geom. Breccia dirigente del servizio ambiente del Comune di Senigallia, dai rappresentanti dei sindacati Cgil Cisl e Uil di Senigallia e dal sottoscritto Carlo Montanari, in qualità di presidente dell’A.L.A. associazione lotta all’amianto, si è venuti a conoscenza dell’inizio dei lavori di bonifica presso l’ex stabilimento Sacelit di Senigallia riguardante la rimozione delle lastre in cemento amianto – copertura di tutti i capannoni dello stabilimento.

Dopo una sommaria presentazione del tipo di bonifica da parte del dott. Fiorenzuolo, al sottoscritto veniva rifiutata la richiesta di poter ottenere la documentazione relativa al piano di bonifica della ditta Edra Costruzioni.

Successivamente l’A.L.A. presentazione una A.R. in data 31 gennaio 2006 indirizzata al dott. Fiorenzuolo e per conoscenza all’assessore Ceresoni per poter entrare in possesso di tale documentazione al fine di poter verificare se fossero state attuate le apposite normative di legge per la bonifica in questione.

In data 3 febbraio 2006, inviavo agli stessi interlocutori richiesta di informazioni sul benestare del sito dimesso alla concessione da parte dell’Asur all’Edra Costruzioni e se tale benestare avesse tenuto conto del D.M. 14 maggio 1996 allegato 1 che prevede:

A) Sopralluogo riconoscitivo
B) Carotaggio dei terreni
C) Analisi dei materiali di cui ai punti A e B
D) Operazioni di bonifica
E) Certificazione della restituabilità del sito industriale bonificato

Si fa inoltre presente che per una parziale bonifica dell’ex stabilimento Sacelit siamo in possesso di tutto il piano dettagliatamente effettuato dall’Edra Ambiente di Senigallia in data 14 aprile 1994 ed indirizzato alla Usl n. 8 ufficio d’igiene di Senigallia.

Si fa notare che da una stima di 2 / 3 metri cubi di materiale asportato alla fine lavori, la quantità è risultata di 50 metri cubi pari a tonnellate 42,5 di materiale.

Da parte del dipartimento di prevenzione datato 8 febbraio 2006, protocollo 3059 allegati n. 3 ed inviata all’assessore all’ambiente Ceresoni veniva comunicato che:

1) PIANO DI RIMOZIONE INFORMAZIONE AMBIENTE. Ai sensi dell’articolo 34 del D.L. 15 agosto 1991 n. 277 l’Edra ambiente di Senigallia ha presentato all’Asur in data 21 settembre 2005 protocollo n. 18173 regolare piano di lavoro autorizzato con atto del dipartimento di prevenzione al protocollo n. 19485 del 6 ottobre 2005.

Tale verifica viene esercitata seguendo le indicazioni contenenti nel D.M. 6994, decreto del dirigente del servizio sanità della regione Marche n.33 del 30 gennaio 2003. Per quanto riguarda gli atti di monitoraggio, gli stessi verranno forniti dietro richiesta in attuazione del D.L. 19 agosto 1995 n. 195

2) SITO INDUSTRIALE DISMESSO. Il benestare veniva concesso alla ditta Edra Costruzioni in forza al D.M. 14 maggio 1996 del ministero della sanità che prevede quanto segue:

FASE 1: eventuale rimozione delle coperture di cemento amianto
FASE 2: bonifica degli edifici
FASE 3: bonifica delle reti fognarie e delle fosse di decantazione
FASE 4: bonifica dei terreni.

La prima fase è in corso d’opera e autorizzata. La seconda fase è già stata attuata nell’anno 1994 ed il cantiere è stato restituito bonificato dalla ditta Edra ambiente. La terza e quarta fase rientrano nel disposto del D.M. 25 ottobre 1999 n. 471 del ministero dell’ambiente.

Pertanto dopo la fase di rimozione delle coperture e della conseguente demolizione delle strutture sopra terra seguirà l’attuazione del piano di caratterizzazione per la verifica della presenza di amianto nel sottosuolo e bonifica del sito qualora questo risulti inquinato.

Le nostre CONTESTAZIONI si riassumono in questi punti:

1) Non possiamo entrare in possesso dei piani di bonifica in quanto previsto dal D.L. n. 195 del 19 agosto 2005 pubblicato sulla gazzetta ufficiale del 23 settembre 2005 che stabilisce direttive sugli accessi al pubblico della informazione ambientale di essere messo a conoscenza della documentazione relativa al piano in oggetto

2) Essendo una bonifica di un sito in cui veniva effettuata lavorazione di amianto, la stessa bonifica cade su interventi disciplinati da leggi speciali (D.M. del 14 maggio 1996, normative e metodologie tecniche per gli interventi di bonifica ivi compresi quelli per rendere innocuo l’amianto previsti dall’articolo 5, comma 1, lettera F) e dalla legge 27 marzo 1992 n.257 recante norme relative alla cessazione dell’impiego di amianto (SI ALLEGA QUANTO TRASMESSO DAL DOTT. DIEGO MARIOTTI GEOLOGO DI JESI)

3) Il D.M. 25 ottobre 1999 n. 471 non prevede tale applicazione nella bonifica in questione in quanto non si applica – se non in quanto espressamente richiamate – agli interventi di bonifica disciplinati da leggi speciali, (vedi articolo 1 punto 4 del D.M. 25 ottobre 1999 n.471) tanto che tale bonifica ricade nell’allegato 1 del D.M. del 14 maggio 1996.

4) Si fa inoltre presente che l’inizio dell’operazione di bonifica non è stato comunicato a nessun abitante limitrofo all’ex stabilimento Sacelit. Persone che hanno subito per anni le conseguenze dell’amianto e che, probabilmente, vorrebbero avere il massimo della garanzia e dell’informazione sulle misure di sicurezza da adottare

5) All’inizio dei lavori le lastre smontate venivano verniciate solo da un lato e non umidificate con acqua cosi come i piazzali sottostanti (successivamente vengono verniciate su ambo i lati).

6) Alcuni operatori usavano mascherine con un filo di elastico. Successivamente usavano quelle dotate di filtro. In certi casi si sono potuti notare anche operatori senza cappello protettivo. SI ALLEGANO FOTO (una in particolare dove si nota come le lastre smontate vengono ammassate in vicinanza delle abitazioni a circa due metri dai balconi delle stesse abitazioni)

7) La rimozione di lastre dei capannoni nel piazzale adiacente la zona di produzione è stata effettuata con pale meccaniche e non mano (in quanto pesanti, lunghe e di non facile rimozione). SI ALLEGANO FOTO

8) In data 3 febbraio 2006 si notato pacchi di lastre smontate ed imbanchinate con un lieve manto di vernice e non umidificate ne nebulizzate.

Come sopra indicato, l’Asur sostiene che la seconda fase (bonifica degli edifici) è stata attuata nel 1994 ed il cantiere è stato restituito bonificato dalla ditta Edra ambiente. A riguardo si fornisce però documentazione fotografica realizzata in data 19 marzo 1996, 15 gennaio 1997, 22 gennaio 1997, 6 febbraio 1997 che evidenzia al posto dei silos una sorta di cementificazione del piazzale. Ed allora a riguardo ci domandiamo: nel sottosuolo cosa è rimasto ?

A disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento si porgono distinti saluti.

IN FEDE



Senigallia, 24 febbraio 2006

21 febbraio 2006

Navalmeccanico sotto sequestro

CARLO MONTANARI
PRESIDENTE ASSOCIAZIONE
LOTTA ALL’AMIANTO (A.L.A.)

VIA DELLE ROSE, 7
60019 SENIGALLIA (AN)
TEL. 071 – 659611 347 - 9562658

Spett.li
ORGANI DI INFORMAZIONE LOCALI



OGGETTO: NAVALMECCANICO SOTTO SEQUESTRO



L’A.L.A. associazione lotta all’amianto, nelle persone del presidente Carlo Montanari e del vice presidente Giovanni Garofolini intendono fornire alcune osservazioni relativamente alle notizie apparse sulla stampa lo scorso 19 febbraio relative al navalmeccanico sotto sequestro.

1) Si fa presente che l’area è inquinata da presenza di amianto come indicato dalla relazione tecnico legale dell’11 dicembre 2002 redatta dal prof. Gabriele Fava, ordinario di chimica applicata alla tutela dell’ambiente dell’Università di Ancona e dal prof. Mario Governa, ordinario di Medicina del lavoro dell’Università di Ancona. Relazione ordinata dal Tribunale di Ancona – sezione lavoro – per causa intentata (e vinta) dai dipendenti contro l’Inps per poter usufruire dei benefici di legge per la ricostruzione del proprio trattamento contributivo e pensionistico con la rivalutazione del periodo di attività lavorativa comportante l’esposizione all’amianto.

2)Ci risulta che la proprietà delle 25 motopesca con stato di avanzamento lavori superiore al 90% sia del Ministero degli affari esteri – direzione generale per la cooperazione allo sviluppo.

Di conseguenza, l’associazione A.L.A. si augura che tale precisazione venga tenuta in dovuta considerazione qualora si dovessero iniziare i lavori di bonifica. Tutto questo considerando che l’amianto – oltre a quanto contenuto nella relazione dei dati tecnici – risulta anche mescolato al cemento nei sottofondi dei pavimenti di alcuni locali.

Per ulteriori chiarimenti, l’associazione A.L.A. nelle persone di Carlo Montanari e Giovanni Garofolini, è disponibile ad incontrarsi di persona con gli amministratori responsabili della questione.

Distinti saluti.

Senigallia, 21 febbraio 2006

14 febbraio 2006

Richiesta garanzie su lavori di bonifica amianto

CARLO MONTANARI
PRESIDENTE ASSOCIAZIONE
LOTTA ALL’AMIANTO (A.L.A.)

VIA DELLE ROSE, 7
60019 SENIGALLIA (AN)
TEL. 071 – 659611 347 - 9562658

Spett.li
ORGANI DI INFORMAZIONE LOCALI



OGGETTO: RICHIESTA GARANZIE SU LAVORI DI BONIFICA AMIANTO



Da qualche giorno sono iniziati i lavori di bonifica sull’area degli ex stabilimenti Sacelit Italcementi e l’A.L.A. associazione lotta all’amianto, che si batte per la lotta all’amianto, cerca di essere presente per verificare che tutto proceda regolarmente.

A riguardo colgo l’occasione per fornire aggiornamenti sulla questione dal momento che, alcuni addetti ai lavori, non forniscono notizie.

Dopo un primo incontro svoltosi il 30 gennaio in cui è stato avviato il confronto, è stato fissato un secondo incontro in data 13 febbraio tra:

segretari Cgil Cisl Uil
presidente A.L.A.
responsabile dipartimento igiene e sanità pubblica zona territoriale n. 4
dirigente del servizio lavori pubblici ed ambiente
responsabile dell’ufficio gestione ambiente e territorioi

Incontro al quale il sottoscritto ha partecipato soltanto per pochi minuti perché, per l’ennesima volta, non ha ottenuto le rassicurazioni richieste.

Nello specifico l’A.L.A. CHIEDE in base al Decreto legislativo n. 195 del 19 agosto 1995 (che stabilisce direttive sugli accessi al pubblico dell’informazione ambientale) di essere messa a conoscenza della documentazione relativa al piano di bonifica dell’ex area Sacelit Italcementi per poter verificare se siano attuate le apposite normative di legge per la stessa bonifica

L’A.L.A. CHIEDE se alla ditta Edra Costruzioni è stato concesso il benestare alla rimozione delle lastre in cemento amianto, tenendo conto del D.M. 15 maggio 1996 allegato 1 che prevede:

A) Sopralluogo riconoscitivo
B) Carotaggio dei terreni
C) Analisi dei materiali di cui ai punti A e B
D) Certificazione della restituabilità del sito industriale bonificato

Una richiesta che si reputa legittima alla quale però, nell’incontro del 13 febbraio scorso, non è stato fornita risposta.

Di conseguenza il sottoscritto ha abbandonato l’incontro riservandosi di valutare se adire a vie legali.

Un’ultima considerazione: l’incontro è stato fissato in un orario al quale non ha potuto partecipare il dott. Diego Mariotti, geologo con l’attestato regionale di formazione specifica per responsabilità del rischio amianto.

Il dott. Mariotti, tra l’altro socio dell’A.L.A., avrebbe sicuramente fornito un contributo importante sulla vicenda.

Non aggiungo altro. Mi auguro soltanto, per il bene di Senigallia e per rispetto delle decine di persone morte a causa dell’amianto a Senigallia, che tutto proceda regolarmente…

IN FEDE
(Carlo Montanari)



Senigallia, 14 febbraio 2006

07 febbraio 2006

Richiesta analisi chimiche di resistenza materiale in cemento amianto ex stabilimento Sacelit di Senigallia

CARLO MONTANARI
PRESIDENTE ASSOCIAZIONE
LOTTA ALL’AMIANTO (A.L.A.)

VIA DELLE ROSE, 7
60019 SENIGALLIA (AN)
TEL. 071 – 659611 347 - 9562658

Spett.le
UNIVERSITA’ POLITECNICA DELLE MARCHE
FACOLTA’ DI INGEGNERIA
Dipartimento di architettura, costruzioni e strutture –
Via Brecce Bianche
ANCONA
Alla c.a.
Prof. DALI’



OGGETTO: RICHIESTA ANALISI CHIMICHE DI RESISTENZA MATERIALE IN CEMENTO AMIANTO EX STABILIMENTO SACELIT SENIGALLIA



Con la presente CHIEDO di poter effettuare l’analisi di cui all’oggetto. Tale richiesta viene inviata alla Vostra attenzione a seguito del suggerimento del direttore del dipartimento provinciale di Ancona dell’Arpam dott. Duilio Bucci.

In attesa di una Sua risposta porgo distinti saluti.

IN FEDE



Senigallia, 7 febbraio 2006

IN ALLEGATO: FOTOCOPIE DELLA PRATICA IN OGGETTO

03 febbraio 2006

Richiesta informazioni su benestare Edra sito industriale dismesso

CARLO MONTANARI
PRESIDENTE ASSOCIAZIONE
LOTTA ALL’AMIANTO (A.L.A.)

VIA DELLE ROSE, 7
60019 SENIGALLIA (AN)
TEL. 071 – 659611 347 - 9562658

Alla c.a.
Dott. GIOVANNI FIORENZUOLO
ASUR Zona territoriale n. 4
Via Cellini, 13
SENIGALLIA
E p.c.
Assessore SIMONE CERESONI
Piazza Garibaldi, 1
SENIGALLIA



OGGETTO: RICHIESTA INFORMAZIONI SU BENESTARE EDRA SITO INDUSTRIALE DISMESSO



Con la presente, il sottoscritto CHIEDE se alla ditta Edra Costruzioni è stato concesso il benestare alla rimozione delle lastre in cemento amianto, tenendo conto del D.M. 15 maggio 1996 allegato 1 che prevede:

A) Sopralluogo riconoscitivo
B) Carotaggio dei terreni
C) Analisi dei materiali di cui ai punti A e B
D) Operazioni di bonifica
E) Certificazione della restituabilità del sito industriale bonificato

Avendo necessità di tali garanzie, resto in attesa di una risposta esaudiente e porgo distinti saluti.

IN FEDE



Senigallia, 3 febbraio 2006

31 gennaio 2006

Richiesta piano di bonifica ditta Edra costruzioni edifici ex-area Sacelit Italcementi

CARLO MONTANARI
PRESIDENTE ASSOCIAZIONE
LOTTA ALL’AMIANTO (A.L.A.)

VIA DELLE ROSE, 7
60019 SENIGALLIA (AN)
TEL. 071 – 659611 347 - 9562658

Alla c.a.
Dott. GIOVANNI FIORENZUOLO
Dipartimento Igiene e Sanità Pubblica
ASUR Zona territoriale n. 4
Via Cellini, 13
SENIGALLIA

E p.c.
Assessore SIMONE CERESONI
Piazza Garibaldi, 1
SENIGALLIA



OGGETTO: RICHIESTA PIANO DI BONIFICA DITTA EDRA COSTRUZIONI EDIFICI EX AREA SACELIT ITALCEMENTI


Con la presente il sottoscritto CHIEDE, in base al D.L. n. 195 del 19 agosto 2005 pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 23 settembre 2005 che stabilisce direttive sugli accessi al pubblico della informazione ambientale, di essere messo a conoscenza della documentazione relativa al piano in oggetto.

Tale richiesta è motivata al fine di poter verificare se sono state attuate le apposite normative di legge per la bonifica degli ex stabilimenti Sacelit ed Italcementi di Senigallia

In attesa di ricevere al piu’ presto tale documentazione, si porgono distinti saluti.

IN FEDE



Senigallia, 31 gennaio 2006

26 gennaio 2006

Risposta all'Edra sui rischi dell'amianto a Senigallia

CARLO MONTANARI
PRESIDENTE ASSOCIAZIONE
LOTTA ALL’AMIANTO (A.L.A.)

VIA DELLE ROSE, 7
60019 SENIGALLIA (AN)
TEL. 071 – 659611 347 - 9562658

Spett.li
ORGANI DI INFORMAZIONE LOCALI



OGGETTO: RISPOSTA ALL’EDRA SUI RISCHI DELL’AMIANTO A SENIGALLIA



Sembra incredibile ma, per l’ennesima volta, sono costretto a tornare a spiegare all’Edra costruzioni che l’A.L.A. associazione lotta all’amianto, è nata e lavora per vigilare su tutte le questioni relative ai rischi provocati dall’amianto.

Evidentemente certe persone che, da quanto leggo sulla stampa (SI ALLEGA LETTERA DELL’EDRA), si reputano piu’ intelligenti e superiori del sottoscritto, ancora non sanno o spero (dando per scontato che siano abbastanza intelligenti per capirlo) ancora non si siano rese conto che a Senigallia l’amianto ha provocato decine e decine di morti.

Evidentemente certe persone (…e certe menti superiori) non hanno vissuto di persona il dramma dell’amianto.

Evidentemente certe persone (… e certi personaggi di livello) non hanno modo di confrontarsi quotidianamente con chi per anni ha subìto e tuttora continua a subìre le conseguenze dell’amianto killer.

In ogni caso, nonostante tutto, tornerò a spiegare che l’A.L.A. lavora e si impegna per combattere contro qualsiasi minimo rischio che l’amianto possa provocare. E per questo e per tanti altri motivi, continuerà a segnalare qualsiasi eventuale possibile rischio. L’A.L.A., che è un’associazione di volontariato, segnala: starà poi ad altri verificare se la segnalazione sia o meno preoccupante.

E quando si verifica, come in certe circostanze, che i rischi non esistono il sottoscritto e l’A.L.A. non possono che essere soddisfatti.

A riguardo della segnalazione sul manufatto individuato all’ingresso dell’ex Sacelit gradiremmo inoltre, per togliere qualsiasi dubbio, che chi di competenza, ci permettesse di verificare le analisi che sono state appositamente effettuate. In parole povere, vogliamo semplicemente essere sicuri che non contenga amianto. A quel punto saremmo veramente soddisfatti.

Molto meno soddisfatti siamo invece quando pubblicamente si è costretti a leggere (SI ALLEGA LETTERA DELL’EDRA) che il sottoscritto viene considerato con un “limite di livello”. Una considerazione che, d’impulso, spingerebbe a sporgere querela.

Per ora preferisco usare il condizionale, valutando il da farsi anche dietro consiglio di personaggi che, quotidianamente, mi aiutano nella battaglia contro l’amianto. E vi assicuro che sono tante le persone che appoggiano l’A.L.A. che, in attesa di conferme, sta verificando globalmente la questione amianto a Senigallia.
Senigallia, 26 gennaio 2006

Ex Sacelit: in avvio i lavori di rimozione dei materiali contenenti amianto.


La società "VECCHIA DARSENA S.r.l.", proprietaria dei compendi ex Sacelit-Italcementi, ha affidato alla società "Edra Ambiente Soc. Coop." i lavori di rimozione dei materiali sovrasuolo contenenti amianto.

da Edra Costruzioni
www.edracostruzioni.it

Per detti lavori, il cui avvio è programmato per la prima settimana del mese di febbraio p.v., sono state rilasciate tutte le necessarie autorizzazioni da parte del Comune di Senigallia e dell'Azienda Sanitaria ASUR n. 4 di Senigallia.
Tale circostanza ci permette di esprimere alcune considerazioni riguardo all'atteggiamento posto in essere nei confronti della proprietà da parte del Sig. Carlo Montanari (Presidente dell'ALA - Associazione Lotta all'Amianto) riguardo all'argomento attinente la bonifica dei compendi ex Sacelit-Italcementi, ed in specifico riguardo a quanto dallo stesso ultimamente dichiarato e pubblicato su "Corriere Adriatico" di ieri 25 gennaio (vedasi pdf articolo allegato).
Quanto dichiarato dal Sig. Montanari è del tutto falso e strumentale, essendo il materiale oggetto della sua segnalazione (peraltro depositato dalla società "Il Timone" che sta effettuando lo sgombero totale dell'area e dei capannoni) totalmente privo di componenti in cemento amianto (vedasi commento articolo in allegato).
Consci del "limite di livello" di cui lo stesso Sig. Montanari è dotato (evidentemente spinto da una forte ambizione personale che lo porta a voler far emergere ad ogni costo il proprio io.....), pur essendo stati consigliati di sporgere querela nei suoi confronti, ci si vuole limitare a far presente a questo personaggio che sarebbe necessario che egli usasse maggior cautela nelle sue segnalazione e conseguenti considerazioni.

Edra: alla Sacelit tutto secondo le regole

Bonifica Sacelit-Italcementi: Edra Ambiente precisa che tutte le lavorazioni eseguite e da eseguire, vengono realizzate nel rispetto del Piano di Lavoro autorizzato dall'ASUR il 06 Ottobre scorso.

da Edra Ambiente
www.edracostruzioni.it

In riferimento all’articolo apparso il 31.01.06 sul quotidiano il Messaggero la Edra Ambiente Soc. Coop. esecutrice dei lavori di rimozione e bonifica dell’amianto presente nell’area Ex Sacelit/Italcementi, per conto della Vecchia Darsena S.r.l., precisa che tutte le lavorazioni eseguite e da eseguire, vengono realizzate nel rispetto del Piano di Lavoro, presentato all’ASUR n. 4 di Senigallia, per la Rimozione di Materiale contenete Amianto (art. 34 del D.Lgs. 277/91) e della relativa autorizzazione rilasciata dall’ASUR stessa in data 06/10/2005 Prot. N. 19485 e in data 23/01/2006 Prot . N. 1528.

Circa il metodo di lavoro si conferma che l’incapsulamento viene fatto su ambo i lati e che la rimozione delle lastre di amianto viene eseguita a mano. Risulta evidente che la movimentazione delle lastre, dato il loro peso, deve essere fatta con un mezzo meccanico adeguato.

Il materiale rimosso, depositato a terra, viene avvolto con telo in polietilene, sigillato ed etichettato.
Successivamente il materiale contenente amianto viene smaltito in Discarica autorizzata tipo 2B (SO.GE.NU.S. S.p.A. di Moie di Maiolati Spontini).
C’è la consapevolezza che l’intervento, vista la grande importanza che riveste per la città di Senigallia, risulta essere, giustamente, monitorato quotidianamente dalla cittadinanza, dalla stampa e dalle varie associazioni territoriali.

Non è accettabile che per visibilità od altro vengano sistematicamente avanzate insinuazioni e notizie prive di fondamento che ledono la responsabilità e la professionalità della Edra Ambiente Soc. Coop esecutrice dei lavori di bonifica e della Vecchia Darsena S.r.l. proprietaria dell’immobile.

18 gennaio 2006

Manufatto con amianto in bella vista a Senigallia

CARLO MONTANARI
PRESIDENTE ASSOCIAZIONE
LOTTA ALL’AMIANTO (A.L.A.)

VIA DELLE ROSE, 7
60019 SENIGALLIA (AN)
TEL. 071 – 659611 347 - 9562658

Spett.li
ORGANI DI INFORMAZIONE LOCALI



OGGETTO: MANUFATTO CON AMIANTO IN BELLA VISTA A SENIGALLIA



L’A.L.A. associazione lotta all’amianto, nella persona del presidente Carlo Montanari, si batte per la lotta all’amianto e, per questo motivo, cerca di essere presente in tutte le questioni che riguardano questo gravissimo problema.

E purtroppo, dopo tutto quello che è successo, dopo tutte le morti causate dall’amianto, trovarsi di fronte ad un manufatto in cemento amianto contenente residui di cemento amianto, fa proprio un brutto effetto.

Un manufatto che ho trovato di fronte all’ingresso dell’ex Sacelit in un luogo accessibile a tutti, anche ai bambini.

Non credo serva aggiungere molte altre cose dopo tutte le belle parole che sono state dette dagli “addetti ai lavori” sulla non pericolosità dell’amianto a Senigallia.

Almeno si provveda ad una chiusura, almeno provvisoria, della recinzione per evitare che questi ‘reperti’ causino situazioni di gravissimo pericolo.

Chiunque abbia intenzione di contattare l’A.L.A. può rivolgersi al presidente Carlo Montanari ai seguenti numeri telefonici: 071 – 659611 347-9562658

Senigallia, 18 gennaio 2005

Ex Sacelit: in avvio i lavori di rimozione dei materiali contenenti amianto.

La società "VECCHIA DARSENA S.r.l.", proprietaria dei compendi ex Sacelit-Italcementi, ha affidato alla società "Edra Ambiente Soc. Coop." i lavori di rimozione dei materiali sovrasuolo contenenti amianto.

da Edra Costruzioni
www.edracostruzioni.it

Per detti lavori, il cui avvio è programmato per la prima settimana del mese di febbraio p.v., sono state rilasciate tutte le necessarie autorizzazioni da parte del Comune di Senigallia e dell'Azienda Sanitaria ASUR n. 4 di Senigallia.

Tale circostanza ci permette di esprimere alcune considerazioni riguardo all'atteggiamento posto in essere nei confronti della proprietà da parte del Sig. Carlo Montanari (Presidente dell'ALA - Associazione Lotta all'Amianto) riguardo all'argomento attinente la bonifica dei compendi ex Sacelit-Italcementi, ed in specifico riguardo a quanto dallo stesso ultimamente dichiarato e pubblicato su "Corriere Adriatico" di ieri 25 gennaio (vedasi pdf articolo allegato).

Quanto dichiarato dal Sig. Montanari è del tutto falso e strumentale, essendo il materiale oggetto della sua segnalazione (peraltro depositato dalla società "Il Timone" che sta effettuando lo sgombero totale dell'area e dei capannoni) totalmente privo di componenti in cemento amianto (vedasi commento articolo in allegato).

Consci del "limite di livello" di cui lo stesso Sig. Montanari è dotato (evidentemente spinto da una forte ambizione personale che lo porta a voler far emergere ad ogni costo il proprio io.....), pur essendo stati consigliati di sporgere querela nei suoi confronti, ci si vuole limitare a far presente a questo personaggio che sarebbe necessario che egli usasse maggior cautela nelle sue segnalazione e conseguenti considerazioni.

17 gennaio 2006

Richiesta analisi chimiche materiale in cemento amianto della Sacelit di Senigallia

CARLO MONTANARI
PRESIDENTE ASSOCIAZIONE
LOTTA ALL’AMIANTO (A.L.A.)

VIA DELLE ROSE, 7
60019 SENIGALLIA (AN)
TEL. 071 – 659611 347 - 9562658

AGENZIA REGIONALE
PER LA PROTEZIONE
AMBIENTALE DELLE MARCHE
VIA C. COLOMBO, 106
60131 ANCONA
Alla c.a.
Dott. GISBERTO PAOLONI



OGGETTO: RICHIESTA ANALISI CHIMICHE MATERIALE IN CEMENTO AMIANTO DELLA SACELIT DI SENIGALLIA



L’A.L.A. associazione lotta all’amianto, nella persona del presidente Carlo Montanari, CHIEDE che possa essere esaudita la seguente richiesta:

ESAME DI LABORATORIO CIRCA LA COMPOSIZIONE CHIMICA DI UN FRAMMENTO DI PRODOTTO IN CEMENTO AMIANTO DELLA DITTA SACELIT DI SENIGALLIA RIGUARDANTE LA PRESENZA DI:

1) Clinker + relativa resistenza
2) Gesso + relativa resistenza
3) Ghiaia / calcare + relativa resistenza
4) Amianto
5) Acqua
6) Eventuali additivi
7) Alcali espressi come h2o

Tenuto conto della esigua disponibilità economica dell’associazione in oggetto (senza scopo di lucro, apolitica ed espressione del volontariato cittadino) si CHIEDE che tale richiesta di analisi possa essere non addebitata all’A.L.A.. A riguardo si confida nella Vostra disponibilità e serietà che, a riguardo, non è mai mancata.

Per quanto riguarda l’eventuale reperimento del materiale da esaminare, si garantisce sin da ora la massima disponibilità a livello collaborativo.

Tenendo conto nella Vostra fattiva collaborazione e, considerando la questione interessante dal punto di vista scientifico ai fini della salute umana, resto in attesa di una risposta positiva alla richiesta.

D’altra parte, ai fini della salute umana, effettuare analisi circa la probabile dispersione di fibre d’amianto causa la scarsa resistenza del legante fibrocemento amianto appositamente fabbricato dalla ditta Italcementi di Senigallia per l’ex fabbrica Sacelit, si ritiene rappresenti un buon motivo di sicurezza per la popolazione.

In attesa di una Vostra risposta, si porgono distinti saluti.

IN FEDE
(Carlo Montanari)
- Presidente A.L.A.-



Senigallia, 17 gennaio 2006