Incredibile ma vero: le tettoie in cemento amianto, da anni al confine della scuola dell’infanzia “Arcobaleno” di Senigallia, continuano a non essere rimosse.
Da tempo definisco la vicenda una “telenovela” che, a questo punto, rischia seriamente di essere presa in considerazione da qualche regista televisivo per realizzarne una trasmissione a puntate. Chissà magari addirittura una “soap opera”.
Sono infatti sempre di più le persone che mi chiedono aggiornamenti sulla questione e, considerato che c’è anche chi mi ha chiesto di fornire una “trama” approfitto di queste colonne per riepilogare la “telenovela”, per ora composta da 12 puntate, che proprio questi giorni, festeggia tre anni di racconti.
Una “telenovela” che prendendo spunto da un noto brano musicale e film degli anni ’80 intitolerò “Never ending story”.
Con l’augurio che le persone coinvolte che, abitualmente amano definirsi e soprattutto farsi trattare come persone serie, si interroghino sul perché di simili incredibili ritardi nella risoluzione di un problema che necessiterebbe di pochi giorni di lavoro e di pochi soldi di investimento.
1) In data 6 ottobre 2005 il sottoscritto presidente dell’ALA Associazione lotta all’amianto di Senigallia Onlus, scriveva al prof. Mario Cavallari, preside della Scuola “Marchetti” per segnalare la presenza di capanne ricoperte con lastre in cemento-amianto ai confini della scuola “Arcobaleno” di via delle Rose.
2) In data 8 ottobre 2005 riceveevo per conoscenza una lettera del prof. Mario Cavallari che segnalava tale inconveniente al dott. Giovanni Fiorenzuolo dell’ASUR n.4 di Senigallia, responsabile della questione.
3) In data 25 ottobre 2005 ricevevo per conoscenza, lettera inviata dal dott. Fiorenzuolo al prof. Mario Cavallari in cui si sottolineava che le coperture di cui trattasi, ad un esame visivo e tattile, risultano in buone condizioni di manutenzione ad allo stato attuale non costituivano pericolo per la salute pubblica.
4) In data 27 ottobre 2005 producevo un seconda segnalazione ed a quel punto il Comune di Senigallia chiedeva un sopralluogo al dipartimento provinciale Arpam di Pesaro. In realtà, di questo sopralluogo non ebbi più notizie precise per mesi. Tornai a scrivere al sindaco per chiedere spiegazioni di queste lungaggini ma, purtroppo il tempo passava inesorabilmente.
Ma non mi arresi.
5) Decisi di procedere con una raccolta di firme (petizione di n°68 firme consegnate al sindaco di Senigallia in data 7 febbraio 2006.per mantenere alta l’attenzione sulla problematica. Inoltre continuavo a chiedere al sindaco il perchè dall’Arpam di Pesaro nessuno arrivava ad effettuare i sopralluoghi richiesti.
6) A questo punto il primo cittadino (maggio 2006) mi scrisse dicendo che l’Arpam di Pesaro non avrebbe fatto sopralluoghi perché quello precedente dell’Asur zona territoriale n°4 di Senigallia effettuato ad ottobre 2005 poteva ritenersi “esaustivo dello stato di conservazione del materiale e del pericolo ad esso associato.
7) Allora decisi di scrivere nuovamente al sindaco ( agosto e settembre 2007) attraverso il sito web dell’Amministrazione comunale, ottenendo una nuova promessa: quella di riuscire a coinvolgere nuovamente l’autorità sanitaria per un sopralluogo.
Sopralluogo che avvenne e, come sopra descritto, evidenziò nell’apposita relazione, che si chiede di intervenire per la messa in sicurezza della struttura.
8) A questo punto è difficile attribuire un termine alla questione “rischio amianto”nei pressi della scuola materna Arcobaleno di via delle Rose. Da un lato sembra una “telenovela”, ovvero una storia con un determinato numero di puntate, da un altro appare una “soap opera”, ossia appuntamenti televisivi dove ogni tanto entrano in scena nuovi personaggi che si impegnano per tentare di risolvere problematiche, a volte non risolte dai protagonisti principali.
Ma non finisce qui.
9) Questo lungo preambolo per introdurre l’ultima puntata della story che si arricchisce dell’interrogazione del consigliere comunale, capogruppo e Presidente della quinta Commissione consiliare Pubblica Istruzione, Cultura, Promozione, Pari Opportunità, Roberto Mancini.
L’esponente di Rifondazione Comunista ha scritto un’interrogazione all’assessore all’ambiente Simone Ceresoni facendo riferimento alla scuola materna “Arcobaleno” di Senigallia, frequentata da 120 bambini, dove nelle vicinanze, sono collocati alcuni fabbricati adibiti ad autorimesse e/o depositi, i quali presentano coperture di cemento amianto in discutibile stato di conservazione.
Mancini rileva “ un’insanabile contraddizione circa la non sussistenza della necessità di un intervento immediato da una lato e, dall’altro, l’imposizione di bonifica e/o messa in sicurezza dei manufatti in parola nel breve tempo di un anno”.
Insomma, come più volte rimarcato dal sottoscritto, Mancini afferma che “un servizio deputato alla prevenzione dovrebbe intervenire prima del manifestarsi di rischi per la salute pubblica e non dopo”.
10) In data 29 novembre 2007 l’assessore Simone Ceresoni scrive al difensore civico, avv.Sabina Sartini segnalando come nonostante l’Asur abbia affermato che solo dopo la prossima valutazione dall’autunno 2008 si potrà emettere ordinanza di rimozione o messa in sicurezza, il sottoscritto si è attivato per incontare tutti i proprietari delle strutture coperte con materiali in cemento amianto. In tale occasione si è constatato che, in virtù di quanto precedentemente segnalato dalla relazione dell’Asur, vi è la più ampia disponibilità a mettere in sicurezza le coperture entro la data indicata dall’Asur, ovvero a rimuovere il materiale contenente amianto, pur al momento non essendo obbilgati.
11) In data 26 marzo 2008 nell’ingresso della scuola “Arcobaleno” a firma del dirigente scolastico Mario Cavallari veniva affisso un avviso che nell’ultimo paragrafo diceva: “I proprietari si impegnano entro l’estate ad effettuare l’incapsulamento delle tettoie, con materiali isolanti, con la prospettiva, in breve tempo della rimozione totale”
12) In data 3 ottobre 2008 non è ancora accaduto nulla e…la telenovela continua.
di Carlo Montanari
A Senigallia (AN), la città della spiaggia di velluto, che ospita negli ultimi anni il Cateraduno, si sta smantellando lo stabilimento dell'ex-Sacelit-Italcementi, un'area con forte presenza di amianto. Questo sito è nato per mettere in comune informazioni riguardo lo svolgimento di tutta l'operazione. La parola, dunque, a chiunque voglia lasciare informazioni e foto al riguardo...
Amianto: una storia di morte su YouTube
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