05 gennaio 2009

Rischio magnetico cabina Enel scuola "Arcobaleno" confermato dall'Arpam

Come segnalato dall’associazione per la lotta all’amianto il 21 ottobre scorso al difensore civico del Comune di Senigallia, avv. Sabina Sartini, il rischio di induzione magnetica causato dalla cabina dell’Enel nel cortile della scuola materna “Arcobaleno” di via delle Rose si è rivelato concreto.
Un rischio determinato da valori sballati, con limiti oltre il livello di guardia, confermato da un’apposita relazione tecnica trasmessa dall’Arpam di Ancona all’Amministrazione comunale.
Un rischio che ha determinato la recinzione della cabina nel cortile della scuola che – non dimentichiamolo – domani (7 gennaio) riaprirà le aule per ospitare 130 bambini.
Un rischio che l’ALA, associazione lotta all’amianto aveva segnalato con preoccupazione da settimane chiamando in causa il sindaco Luana Angeloni, l’assessore all’ambiente Simone Ceresoni, il dirigente dei lavori pubblici e ambiente Gianni Roccato, il responsabile dell’ufficio ambiente Luigi Severi.
Un rischio che l’Arpam di Ancona, servizio radiazioni rumore – forzatamente chiamata in causa dopo la richiesta scritta dell’ALA al Comune – ha constatato e confermato.
Un rischio che, già da tempo (il 10 novembre scorso) un importante dirigente dell’Arpam aveva confermato verbalmente al sottoscritto definendo la “cosa grave e seria”.
Un rischio che – come si dice “date a Cesare quello che è di Cesare” – l’Associazione lotta all’amianto aveva portato, come sua abitudine, all’attenzione della città. Senza peraltro – come invece previsto dalla normativa – ricevere copia della relazione dell’Arpam dall’ufficio competente (attesa dall’11 novembre 2008 dal Comune di Senigallia – 5° servizio lavori e servizi pubblici di ambiente, gestione ambiente e territorio – dirigente ing. Gianni Roccato).
Un rischio, insomma, quello della cabina dell’Enel nel cortile della scuola materna “Arcobaleno”, che rappresenta solamente una delle tante situazioni di pericolo per i cittadini segnalate dall’ALA.
Rischi che, come purtroppo abitualmente accade, non vengono tenuti nella giusta considerazione: si trascurano e si lascia passare tanto tempo con le conseguenze che ne derivano o potrebbero derivarne.
Il riferimento – sempre per quanto riguarda la scuola “Arcobaleno” – è scontato: il rischio amianto per le tettoie che da più di tre anni attendono l’intervento di bonifica. Un placet che è arrivato da parte dei proprietari ma che nel frattempo non è stato ancora eseguito.
E intanto il tempo passa…. ed i rischi aumentano…
Riferendosi a quello che nel piccolo (… ma piccolo fino ad un certo punto) sta accadendo per la cabina dell’Enel della scuola “Arcobaleno”, vengono in mente le tante segnalazioni per i rischi amianto nell’ambito dei lavori di bonifica degli ex stabilimenti Sacelit ed Italcementi.
Non solo segnalazioni ma suggerimenti forniti secondo le norme di legge che regolano le bonifiche di amianto.
Suggerimenti trasmessi a chi di dovere con un unico obiettivo: la salvaguardia della salute dei cittadini.
Suggerimenti, proposte, segnalazioni, idee che però – la maggior parte delle volte – sono rimasti inattesi, probabilmente a causa dello scarso valore dell’associazione che mi onoro di presiedere.
Peccato, perché il sottoscritto non ha nessuna intenzione di procurare allarmismo, bensì di riuscire tranquillizzare i senigalliesi. Sempre che, chi di dovere, intervenga a riguardo.
L’augurio, a questo punto, è che per la cabina dell’Enel della scuola materna “Arcobaleno” tutto prosegua nella giusta direzione. Con la speranza che qualcuno si preoccupi perlomeno di comunicare al sottoscritto (attraverso apposite relazioni e/o comunicazioni come previsto dalla normativa di legge) su come procedono le cose.
E se ciò non dovesse avvenire, pazienza: significherà che, come spesso sono stato costretto a fare, mi interesserò da solo e scoprirò da solo cosa è stato fatto.
Attenzione però, perché in quel caso, l’ALA potrebbe anche rischiare di scoprire cosa eventualmente non è stato fatto…

IN FEDE
(Carlo Montanari)

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