13 marzo 2010

Sesto compleanno per l'A.L.A.

Nonostante le tante “chiusure”, continueranno le battaglie per la salute dei cittadini
SESTO COMPLEANNO PER L’ALA
Il 15 marzo la ricorrenza dell’associazione per la lotta all’amianto 

Il 15 marzo ricorre una data importante per l’Associazione ALA lotta all’amianto ONLUS di Senigallia: l’anniversario del sesto anno di fondazione.

Nata da un suggerimento del dott. Massimo Marcellini (mio personale medico oncologico) che dopo il mio primo intervento di TUMORE da Amianto consigliò di costituire un’associazione rivolta al sociale e che si interessasse del problema amianto.

Infatti il 15 marzo 2004 ho istituito ufficialmente questa Associazione denominata ALA (Associazione lotta all’amianto) al fine di tutelare la salute pubblica, la bonifica, le leggi attuative per ottenere riconoscimenti pensionistici o di invalida INAIL e di informazione sul problema, purtroppo ai più sconosciuto.

Ma di questa carenza informativa, la cosa più grave emerge dopo che la Regione Marche ha legiferato un decreto nel 1997 in cui si dava modo ai Comuni della Regione Marche di poter effettuare un censimento ed una bonifica da amianto.

Considerando poi che nel Comune di Senigallia è stato presente uno stabilimento “SACELIT” che produceva materiali in cemento-amianto, la nostra città è stata quella maggiormente colpita dall’inquinamento prima con l’uso di tetti di tale materiale e di quan’taltro venisse usato in edilizia per la costruzione di fabbricati o capannoni in genere,e successivamente con la famosa bonifica dei due fabbricati Sacelit ed Italcementi eseguita a CIELO APERTO.

Raccontare tutta la storia sarebbe troppo lungo e tortuoso, ma pensare che a marzo 2010 sono ancora in corso opere di bonifica inerente le acque sotterranee alla SACELIT, lascia spazio a molte perplessità.

Io che sono stato il presidente per tutti questi anni posso vantarmi di aver contribuito nel mio piccolo a far si che l’Ufficio d’Igiene (Ente preposto alle bonifiche da amianto) eseguisse sopralluoghi di tante denunce prodotte e risultate poi positive per il loro risvolto di bonifica.

Recentemente ho denunciato una situazione pericolosa di un edificio con lastre in cemento-amianto vetuste e rotte adiacenti ad una scuola materna in località Vallone di Senigallia. A tale proposito solo dopo la mia segnalazione l’Ufficio del Dipartimento di Prevenzione-Servizio Igiene e Sanità Pubblica nella persona del dirigente dott. Fiorenzuolo mi rispondeva con una lettera (datata 04.03.2010 e pervenutami il 10 c.m.) nella quale con nota de prot. N°1717 del 26.01.2010 si richiedeva al Servizio Ambiente del Comune di Senigallia l’adozione, nei confronti dei proprietari dei manufatti con presenza di MCA, di una ordinanza con la quale prescrivere la messa in opera di idonei interventi di bonifica di cui al DM 06.09.94.

Di simili interventi ne potrei citare tanti, e altrettanti di conseguenza messi a norma. Allora mi domando ma cosa fanno I VIGILI AMBIENTALI del Comune di Senigallia e gli Ispettori dell’Ufficio di Igiene di Prevenzione di Senigallia?

Perché debbono aspettare sempre le mie giuste proteste?

Ma la cosa più dolente sono i morti - soltanto nei primi 70 giorni del 2010 - sono stati 7, e tutti a causa dell’amianto ingerito da ex dipendenti della Sacelit.

Inoltre vorrei aggiungere che l’esame epidemiologico fatto dall’ASUR è fermo al 1990 con 105 mortalità. E in questi succesivi 20 anni quanto si sono ammalati e quanti sono deceduti?

La prevenzione sarebbe la soluzione migliore non solo per gli ex dipendenti, ma personalmente ci includerei gli abitanti limitrofi alla bonifica della Sacelit eseguita a CIELO APERTO e perché no anche per gli abitanti che non si sentirebbero sicuri di stare bene in salute; infatti la fibra di amianto ingerita può incubarsi negli alveoli polmonari e non solo sino a 40 anni e poi improvvisamente espodere in TUTORE che ti porta alla morte certa.

Infine tengo a sottolineare che la nostra associazione è un sassolino che probabilmente dà fastidio sia all’Amministrazione comunale, sia agli Enti Sanitari che invece di gratificarmi, mi ricompensano con pochi euro e con un senso di fastidio.

Ma io finché VIVRO’ farò di tutto a chi si rivolgerà all’associazione ALA affinchè le situazioni critiche vengano sanate. E ovviamente - essendo VOLONTARIO – farò sempre tutto gratuitamente.

Carlo Montanari 
Senigallia, 13 marzo 2010

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