14 giugno 2010

Amianto in Via Cupetta: tutto tace!

Lo scorso 31 maggio ho documentato l’ennesima situazione a rischio amianto nella città di Senigallia.
Presso il cantiere di lavori per la terza corsia autostradale e per la complanare in via Cupetta, sono infatti state rinvenute nascoste tra cespugli e foglie, lastre in cemento amianto. Dopo la segnalazione all’Asur che – a sua volta – si era affrettata a dichiarare che era tutto monitorato, il sottoscritto aveva scattato delle fotografie dalle quali era evidente constatare che le lastre non sono state verniciate con l’apposita procedura contro i rischi da amianto. Inoltre, dopo essere state abbandonate, non sono state nemmeno protette con il cellophane.
Insomma una situazione pericolosa, aggravata dal fatto che, quel giorno, ha tirato fortemente vento e le fibre di amianto sono quasi certamente andate in dispersione nell’aria.
A distanza di due settimane, non è stato fatto praticamente nulla ! Quasi come se si volesse fare un dispetto al sottoscritto che segnala una situazione a dir poco allarmante.
Mi chiedo: ci vuole tanto ad imballare le lastre in cemento amianto di via Cupetta, con dei teli di plastica e sigillati affinchè non escano fibre delle lastre rotte ? E, di seguito, portarle in discarica speciale ? Si attende ancora l'ordinanza del sindaco a riguardo ? La cosa spiacevole è sempre la stessa. Tutto ciò che non si fa per evitare pericoli da amianto, determina rischi per la cittadinanza e per coloro che – incolpevolmente – si trovano a passare da quelle parti, rischiando di respirare fibre di amianto!
E’ probabile che le mie segnalazioni provochino soprattutto noie e fastidi. Problema principale, invece, è che l’amianto provoca morte. I tumori da amianto – secondo le statistiche – sono in continuo aumento. Solo dall’inizio dell’anno 2010, sono deceduti otto operai della ex Sacelit.
Anzi, a riguardo, torno a sollecitare di riprendere in esame l'epimediologia dei morti alla Sacelit, fermi dall'ASUR dal 1990. Sono trascorsi 20 anni ed ai 105 già individuati quanti se ne andranno ad aggiungere ?

Carlo Montanari
Senigallia, 14 giugno 2010


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